Anche due giornaliste del Tg1, che per anni hanno lavorato a stretto contatto con Alberto Matano nella redazione del telegiornale, sono intervenute pubblicamente in sua difesa. Loro sono Emma D'Aquino e Costanza Crescimbeni
“C’è una ‘prima volta’ alla quale non ero preparata: il confronto con l’ego sfrenato e – sì, diciamolo pure – con l’insospettabile maschilismo di un collega di lavoro. Esercitato più o meno sottilmente, ma con determinazione. Costantemente”. Questa è stata la missiva inviata da Lorella Cuccarini alla squadra di lavoro de “La Vita in Diretta” (e poi pubblicata dai giornali) prima dell’ultima puntata stagione del programma pomeridiano di Rai1. Parole indirizzate, inequivocabilmente, al collega Alberto Matano.
“Smarrimento e incredulità” sono i sentimenti provati dalle giornaliste e dalle inviate del programma, che hanno risposto alla conduttrice schierandosi dalla parte del giornalista: “Cara Lorella, dopo aver letto la tua mail, arrivata a ridosso dell’ultima puntata del programma, abbiamo provato smarrimento e incredulità per le tue parole. Abbiamo trascorso mesi durissimi e difficili in cui abbiamo lavorato insieme, con te e Alberto, con impegno e dedizione per gli stessi obiettivi e non ci aspettavamo una conclusione come questa. La nostra esperienza di lavoro con lui è stata caratterizzata da rispetto e riconoscimento professionale. Da grande giornalista, Alberto ha saputo valorizzare ognuno di noi nel proprio ruolo, con passione, generosità e intelligenza, avendo sempre come obiettivo la qualità del programma”. Tra le donne che non hanno firmato la lettera redazionale, c’è invece l’autrice e inviata Antonella Delprino. Il motivo? “Perché sapevo che quella risposta sarebbe diventata pubblica. Sono all’antica. Lorella e Alberto riceveranno la mia risposta. Non voi”, ha specificato su Twitter.
Ma ora anche due giornaliste del Tg1, che per anni hanno lavorato a stretto contatto con Alberto Matano nella redazione del telegiornale, sono intervenute pubblicamente in sua difesa. Loro sono Emma D’Aquino e Costanza Crescimbeni. La prima, volto del tiggì, ha twittato: “Ho condiviso non solo una minuscola stanza con Alberto Matano, ma anni di conquiste e crescite professionali e di vita. Definirlo maschilista da ego sfrenato fa un torto a chi lo pensa e lo scrive”. Le ha fatto eco Costanza Crescimbeni, che ricopre il ruolo di vicedirettore, con un tweet retwittato pure da Natalia Augias, anche lei giornalista del telegiornale del servizio pubblico: “10 anni di lavoro fianco a fianco e ora mi tocca leggere la parola maschilista associata ad Alberto Matano. Siamo nel regno dell’assurdo. Le comiche”. Resta da capire quali siano i motivi che hanno spinto Lorella Cuccarini a muovere accuse così pesanti e precise.