Mentre proseguono le indagini sull’aggressione omofoba di Pescara – dove un 25enne che passeggiava con il fidanzato è finito in ospedale con la mascella spaccata – il Consiglio comunale ha bocciato una mozione per condannare gli episodi di omofobia e transfobia e di costituirsi parte civile: l’ordine del giorno è stato respinto con il voto contrario di tutto il centrodestra. Deluso il sindaco Carlo Masci, nel corso di un suo intervento aveva sollecitato “un atto di responsabilità” da parte di tutti.

L’ordine del giorno era stato presentato dal consigliere Giovanni Di Iacovo (Pescara Città Aperta) e sostenuto dal centrosinistra, per invitare il sindaco e la Giunta a “dichiarare e ribadire che Pescara è una città che non discrimina e che ama e rispetta i suoi cittadini omosessuali e transessuali e che condanna senza appello qualunque atto di omotransbifobia”. Per dare concretezza a queste intenzioni, la mozione presentava quattro proposte: “Impegnarsi attivamente nei confronti della Regione e del Governo, di concerto con le associazioni Lgbtq+, per accelerare la stesura e l’approvazione di una legge contro l’omotransfobia che la qualifichi come crimini d’odio, costituire il Comune di Pescara parte civile contro le aggressioni omofobe, aderire alla rete degli enti locali contro le discriminazioni Re.A.Dy; individuare una figura nell’amministrazione che funga da concreto interlocutore per le associazioni del Pride per poter dare loro sostegno organizzativo e garantire la corretta organizzazione del corteo-parade del Pride 2021 che quest’anno è stato rimandato”.

Il documento però non è stato votato dalla maggioranza: il sindaco Carlo Masci si è detto “addolorato” per non aver visto unità e coesione da parte di tutte le forze politiche: “Non sono queste le occasioni per dimostrarsi abbarbicati a una visione politica che intende forzare la realtà per dare la propria connotazione a un episodio che va stigmatizzato senza se e senza ma“.

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