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Tiene la figlia segregata in casa per oltre 25 anni in condizioni mostruose per “proteggerla dal mondo”

Siamo a circa 300 km ad Est di Mosca. La signora Tatiana ha tenuto chiusa in casa per 26 anni la figlia Nadezhda Bushueva che oggi ha 42 anni. Insomma, l’ultima volta che Nadezhda è uscita di casa aveva 16 anni ed era il 1994

di Davide Turrini

Rinchiusa in casa dalla madre per oltre 25 anni e costretta a vivere tra escrementi di topi e gatti. L’atroce vicenda di segregazione arriva dalla Russia. Nel villaggio di Arefinsky, nel distretto di Vachsky, nell’area di Nizhny Novgorod, a circa 300 km ad Est di Mosca, la signora Tatiana ha tenuto chiusa in casa per 26 anni la figlia Nadezhda Bushueva che oggi ha 42 anni. Insomma, l’ultima volta che Nadezhda è uscita di casa aveva 16 anni ed era il 1994. L’aspetto più inquietante, però, della vicenda è che la donna è stata segregata in una casa topaia in condizioni igieniche mostruose. La conferma del fatto che questa notizia non sia l’ennesima fake news proveniente dal vasto arcipelago russo proviene dal servizio che potete trovare qui. La trasmissione s’intitola By the way, ed è come un inserto scandalistico delle news del canale di Nizhny Novgorod. Nel servizio scorgiamo l’inviata del programma tentare di intervistare la madre di Nadezhda che però non emette nemmeno un suono, tutta chinata e piegata in un angolo di una stamberga di legno scheggiato, zeppa di gatti con relativi piattini di cibarie ammuffiti e putrescenti. Sempre l’inviata rivolge alcune domande a Nadezhda, mentre attorno a loro si forma un capannello composto da assistenti sociali e polizia. Secondo il capo del governo locale, Vasily Tovarnov, la signora avrebbe iniziato a tenere la figlia in casa subito dopo la scuola dell’obbligo, all’età di 16 anni, non permettendole di lavorare o di continuare gli studi. Nel servizio viene infatti spiegato dalla ragazza che la madre l’avrebbe tenuta in casa per proteggerla dai pericoli del mondo esterno. Nadezhda ha confermato che quando era adolescente la madre le ha impedito di lasciare la casa e che però nel tempo lei si sarebbe assuefatta senza più tentare di scappare. L’improvvisa scoperta del caso sociale è sorta quando la madre ha avuto bisogno di andare in ospedale. A quel punto sono intervenute le autorità. Nella “casa” non erano presenti i servizi minimi come acqua corrente ed elettricità, ma abbondava di carcasse di animali morti mai spostate. Nadezhda ha detto di non essersi tagliata i capelli e lavata per anni.

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