Nel consueto briefing con la stampa, l'Organizzazione elogia la gestione della crisi sanitaria dei due Paesi, che "hanno riportato la situazione sotto controllo con una combinazione di leadership, umiltà, partecipazione e approccio globale". E parla anche del virus A/H1N1pdm09, veicolato dai maiali
I virus con “potenziale pandemico” sono “molti”, tenuti sotto controllo in questi anni “da una rete di sorveglianza globale sull’influenza”. Tra questi c’è anche A/H1N1pdm09, individuato in Cina, veicolato dai maiali e che può infettare l’uomo. Ma Mike Ryan, capo del programma per le emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità, in conferenza stampa a Ginevra, sottolinea che non si tratta di un “nuovo virus“: al contrario, è sotto osservazione “dal 2011”. Nel corso del consueto incontro con la stampa è intervenuto anche il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha fatto il punto sulla pandemia: ha ricordato che “il 60% di tutti i casi finora è stato registrato solo nell’ultimo mese” e che a oggi i casi di contagio sono più di 10,3 milioni e 506mila i morti causati da Covid. Ha anche elogiato la gestione della crisi da parte di Italia e Spagna, che sono stati epicentro della pandemia, ma “hanno riportato la situazione sotto controllo con una combinazione di leadership, umiltà, partecipazione attiva di ogni membro della società e un approccio globale. Entrambi i paesi hanno affrontato una situazione scoraggiante, ma l’hanno capovolta”.
I casi virtuosi di Italia e Spagna – Per il direttore dell’Oms rappresentano due esempi vincenti di gestione dell’emergenza, poi alleviata dopo settimane di crisi. “A marzo, l’Italia e la Spagna erano l’epicentro della pandemia di Covid-19. Al culmine della loro epidemia, la Spagna registrava quasi 10mila casi al giorno e l’Italia più di 6.500 – ha spiegato -. Una delle lezioni di questa pandemia è che, indipendentemente dalla situazione in cui si trova un paese, può essere cambiata. Non è mai troppo tardi”. Quello che preoccupa, invece, sono i Paesi che hanno utilizzato un “approccio frammentato” senza utilizzare “tutti gli strumenti a loro disposizione”. In questo caso, “questi paesi hanno davanti a loro una strada lunga e difficile. Gli Stati che dispongono di sistemi per applicare un approccio globale dovrebbero essere in grado di contenere le riacutizzazioni a livello locale ed evitare di reintrodurre restrizioni diffuse”.
Come uscire dalla pandemia – Ghebreyesus ha posto ancora una volta l’accento su un approccio integrato per controllare la diffusione del contagio e prevenire una seconda ondata. Ricordando che “nell’ultima settimana, il numero di nuovi casi ha superato i 160mila in ogni singolo giorno”, ha insistito sull’urgenza di un approccio globale: “La ricerca dei casi da sola non funziona – ha detto – il distanziamento fisico da solo non funziona, le mascherine da sole non funzionano, il contact tracing da solo non funziona, bisogna usare tutti questi strumenti insieme”.