A mettere in crisi il Twycross è stata l'emergenza coronavirus, unita al mancato arrivo di finanziamenti da parte del governo: e così, alla riapertura, si ritrova senza più visitatori né soldi con cui comprare il cibo per gli animali
Servono al più presto 11,5 milioni di sterline altrimenti lo zoo sarà costretto a chiudere e gli animali che ospita al suo interno potrebbero morire di fame. È il drammatico appello lanciato dal Twycross Zoo di Atherstone, località inglese della Contea di Leicestershire, nella regione delle Midlands Orientali. A lanciare l’allarme è la dottoressa Sharon Redrobe, direttrice della struttura, che ha deciso di rivolgersi direttamente ai parlamentari del suo Paese, mostrando senza troppi giri di parole i conti in rosso dello zoo.
A mettere in crisi il Twycross è stata l’emergenza coronavirus, unita al mancato arrivo di finanziamenti da parte del governo: e così, alla riapertura, si ritrova senza più visitatori né soldi con cui comprare il cibo per gli animali. “Non sappiamo nemmeno se riusciremo a superare l’estate“, ha detto la Redrobe in un video pubblicato sui social. “Se poi – ha sottolineato – in autunno dovesse ripresentarsi una nuova ondata epidemica, per noi e soprattutto per i nostri animali, sarebbe la fine”. Prima del Covid-19. infatti, il Twycross Zoo faceva registrare oltre 600mila visitatori all’anno: è tra le poche strutture del pianeta a detenere tutti e quattro i grandi primati del mondo animale: orango, scimpanzè, bonobo e il più grande di tutti, il gorilla, inseriti in un programma di conservazione delle specie.