Si tratta del più grande provvedimento preso dalla casa svedese nei suoi 93 anni di storia. I proprietari dei modelli interessati verranno contattati e convocati in concessionaria, per sostituire un cavo d'acciaio flessibile che in condizioni estreme potrebbe danneggiarsi e compromettere la ritenuta delle cinture anteriori. Si tratta tuttavia di una misura preventiva, visto che non sono stati segnalati incidenti nè lesioni
Volvo sta richiamando 2,18 milioni di auto in tutto il mondo, per problemi alle cinture di sicurezza. Un fatto decisamente inusuale per la casa svedese, che ha fatto proprio della safety la propria bandiera industriale e commerciale. E per la quale si tratta del più grande richiamo in 93 anni di storia dell’azienda.
Il provvedimento riguarda diversi modelli, tra cui la prima generazione del suv best seller XC60. Oltre a questo, sono coinvolti S60, S60L, S60CC, V60, V60CC, V70, XC70, S80 e S80L, tutti prodotti tra il 2006 ed il 2019. I cui proprietari verranno contattati via lettera o mail entro questo mese, nonché invitati a recarsi nei concessionari locali Volvo per la riparazione programmata.
Intervento che prevede la sostituzione con una staffa fissa di un cavo flessibile d’acciaio (entrambi prodotti dal fornitore svedese Autoliv), che in condizioni estreme potrebbe usurarsi e compromettere così la capacità di ritenuta delle cinture di sicurezza anteriori.
“Una soluzione robusta, in grado di eliminare il rischio che il problema si verifichi di nuovo in futuro”, hanno spiegato dalla casa svedese. Precisando anche che si tratta di una misura preventiva, dal momento che non sono stati segnalati incidenti o lesioni imputabili all’inconveniente tecnico.
Per quanto riguarda, infine, i mercati più interessati dal richiamo, va detto che il paese più colpito è la Svezia, con oltre 400 mila vetture. Seguita da Stati Uniti (300 mila), Cina (250 mila), Germania (178.000) e Regno Unito (169.000).