Ridefinire l’Italia, cambiare “un modello di sviluppo che si è rivelato foriero di diseguaglianze reddituali, territoriali e di genere, che rischiano di essere amplificate”. Perché “quello alle spalle è un ventennio perduto” e ora il governo deve “invertire la tendenza che ci vede assolutamente fragili e incapaci nella spesa per gli investimenti”. Il premier Giuseppe Conte, parlando dal palco del Consiglio federale della Uil, carica la sua maggioranza, ricorda quali sono gli impegni da prendere in questa “fase diversa” che segue il lockdown per il coronavirus. Servono “idee nuove e coraggiose“, l’orizzonte è quello del lungo periodo, gli obiettivi sono quelli che “il governo aveva individuato già alla sua nascita” e che ora “sono stati affinati“. Conte attacca chi definisce questo governo attendista e chiede ora di dimostrarlo con i fatti: “In questi giorni c’è un chiacchiericcio quotidiano, che affiora anche sulle pagine dei giornali, e che ci descrive come un governo attendista, incapace di assumere decisioni risolute. La realtà dei fatti è il contrario, fa ridere essere descritti in questi termini. Noi abbiamo preso decisioni ferme e risolute e siamo pronti a prenderne anche in futuro”. Il premier non lascia indietro nulla: c’è il decreto semplificazioni, da chiudere la prossima settimana, c’è la revisione della cassa integrazione, la riforma del fisco di cui a breve discutere con il ministro Roberto Gualtieri. E ancora: “Questo governo ha assunto decisioni mai prese nella storia repubblicana, si è assunto la responsabilità di essere definito, ingiustamente, illiberale“, spiega Conte. “Noi siamo quelli dei protocolli di sicurezza, del patto di rilancio più ambizioso, della semplificazione più coraggiosa”, rivendica il presidente del Consiglio.
L’agenda: Semplificazioni e riforma del fisco – Il primo obiettivo da portare a casa è proprio la semplificazione: “Con il decreto, che approveremo all’inizio della settimana prossima, diamo impulso agli investimenti e alla ripresa”, dice Conte. Ci saranno “nuove misure per dare impulso agli investimenti senza fare venire meno i controlli rigorosi. Anzi, stiamo mettendo a punto controlli ancora più efficaci per assicurare maggiore trasparenza, il contrasto ancora più efficace alle infiltrazioni mafiose. Vogliamo rafforzare i presidi di legalità ma dobbiamo essere anche coraggiosi, non possiamo pensare che per la preoccupazione di episodi e sacche di illegalità questo Paese non debba più correre“: un messaggio alla maggioranza, incagliata proprio intorno al tema degli appalti, tra l’esigenza di snellire le procedure e i timori, sottolineati dall’Anac, di “favorire la corruzione“. Sarà “la Semplificazione più coraggiosa mai fatta nel nostro Paese, lo vedrete all’inizio della prossima settimana”, assicura il premier. Che per i prossimi 7 giorni fissa anche un altro appuntamento: “Lavoriamo a una riforma fiscale organica, che manca da 50 anni. Siamo d’accordo con il ministro Gualtieri, la settimana prossima a Chigi ripartirà il tavolo della riforma fiscale. Che non si fa in un giorno. E avrà tre direttrici: semplificazione, contrasto all’evasione fiscale, anche tramite la promozione dei pagamenti digitali, e l’aumento dei redditi disponibili in favore di chi lavora e produce”, spiega Conte nel suo intervento al Consiglio federale della Uil.
Il ruolo dei sindacati: “Condivisione” – “Questa è una fase diversa, importante. E qui occorrono idee chiare, nuove”, dice il presidente del Consiglio nel suo discorso, dopo aver ripercorso le decisioni prese “durante le settimane dell’emergenza epidemiologica“. “Le organizzazioni sindacali hanno svolto un ruolo fondamentale” nel lockdown sia “per la tutela dei lavoratori sia per la definizione delle misure economiche. E’ stato un lavoro efficace che ci ha consentito di superare una fase importante a beneficio di tutti i cittadini”, spiega Conte, ringraziando in particolare Carmelo Barbagallo, l’ormai ex segretario generale della Uil che proprio nel Consiglio federale odierno ha lasciato il testimone a Pierpaolo Bombardieri, eletto all’unanimità nuovo leader nazionale. “La concertazione lasciamola a una stagione del passato, agli anni Novanta. Non dobbiamo prenderci in giro: il dialogo funziona se è diretto, chiaro e autentico. Chiamiamola condivisione, che significa dialogo costante”, aggiunge Conte parlando del suo rapporto con le parti sociali.
Cassa integrazione e scuola – Un dialogo che deve avvenire anche in questa fase, dice, rispetto alla quale “non possiamo abbassare la guardia, ma non vivere nel terrore, con la serenità di chi conosce ora questo nemico invisibile e si è attrezzato“. Conte cita i dati diffusi venerdì dall’Istat: il Covid ha aumentato le disuguaglianze e colpito i più vulnerabili. Serve quindi un nuovo modello di sviluppo, “siamo determinati a far si che questi divari non si acuiscano” nei prossimi mesi. A partire da misure richieste anche dalla stessa Uil: “Il meccanismo della cassa integrazione richiede una manutenzione, una revisione in termini anche di maggiore efficacia ed efficienza”, sottolinea il premier. Che ricorda ancora i “profondi ritardi soprattutto per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga anche a causa di complicazioni amministrative che hanno coinvolto più livelli istituzionali, comprese le Regioni“. “Siamo consapevoli e determinati ad intervenire – assicura Conte – per riformare anche istituti che si sono rivelati, anche per la stratificazione nel corso del tempo, particolarmente farraginosi. Il governo è intervenuto con il decreto Rilancio per semplificare la procedura”. L’ultimo sciopero sindacale “lo avete fatto sulla scuola“, ricorda alla platea, “e il governo risponde, decidendo di stanziare un ulteriore miliardo per non rischiare una riapertura senza garantire la massima sicurezza”.
Politica
Conte carica il governo: “Attendisti? Fa ridere. Perso un ventennio, ora invertiamo tendenza”. E accelera su Semplificazioni e riforma fisco
Il presidente del Consiglio al congresso della Uil galvanizza l'esecutivo e risponde ai critici: "Siamo quelli dei protocolli di sicurezza, del patto di rilancio più ambizioso, della semplificazione più coraggiosa". Appello ai sindacati: "Dobbiamo ridefinire insieme un modello di sviluppo che si è rivelato foriero di diseguaglianze reddituali, territoriali e di genere"
Ridefinire l’Italia, cambiare “un modello di sviluppo che si è rivelato foriero di diseguaglianze reddituali, territoriali e di genere, che rischiano di essere amplificate”. Perché “quello alle spalle è un ventennio perduto” e ora il governo deve “invertire la tendenza che ci vede assolutamente fragili e incapaci nella spesa per gli investimenti”. Il premier Giuseppe Conte, parlando dal palco del Consiglio federale della Uil, carica la sua maggioranza, ricorda quali sono gli impegni da prendere in questa “fase diversa” che segue il lockdown per il coronavirus. Servono “idee nuove e coraggiose“, l’orizzonte è quello del lungo periodo, gli obiettivi sono quelli che “il governo aveva individuato già alla sua nascita” e che ora “sono stati affinati“. Conte attacca chi definisce questo governo attendista e chiede ora di dimostrarlo con i fatti: “In questi giorni c’è un chiacchiericcio quotidiano, che affiora anche sulle pagine dei giornali, e che ci descrive come un governo attendista, incapace di assumere decisioni risolute. La realtà dei fatti è il contrario, fa ridere essere descritti in questi termini. Noi abbiamo preso decisioni ferme e risolute e siamo pronti a prenderne anche in futuro”. Il premier non lascia indietro nulla: c’è il decreto semplificazioni, da chiudere la prossima settimana, c’è la revisione della cassa integrazione, la riforma del fisco di cui a breve discutere con il ministro Roberto Gualtieri. E ancora: “Questo governo ha assunto decisioni mai prese nella storia repubblicana, si è assunto la responsabilità di essere definito, ingiustamente, illiberale“, spiega Conte. “Noi siamo quelli dei protocolli di sicurezza, del patto di rilancio più ambizioso, della semplificazione più coraggiosa”, rivendica il presidente del Consiglio.
L’agenda: Semplificazioni e riforma del fisco – Il primo obiettivo da portare a casa è proprio la semplificazione: “Con il decreto, che approveremo all’inizio della settimana prossima, diamo impulso agli investimenti e alla ripresa”, dice Conte. Ci saranno “nuove misure per dare impulso agli investimenti senza fare venire meno i controlli rigorosi. Anzi, stiamo mettendo a punto controlli ancora più efficaci per assicurare maggiore trasparenza, il contrasto ancora più efficace alle infiltrazioni mafiose. Vogliamo rafforzare i presidi di legalità ma dobbiamo essere anche coraggiosi, non possiamo pensare che per la preoccupazione di episodi e sacche di illegalità questo Paese non debba più correre“: un messaggio alla maggioranza, incagliata proprio intorno al tema degli appalti, tra l’esigenza di snellire le procedure e i timori, sottolineati dall’Anac, di “favorire la corruzione“. Sarà “la Semplificazione più coraggiosa mai fatta nel nostro Paese, lo vedrete all’inizio della prossima settimana”, assicura il premier. Che per i prossimi 7 giorni fissa anche un altro appuntamento: “Lavoriamo a una riforma fiscale organica, che manca da 50 anni. Siamo d’accordo con il ministro Gualtieri, la settimana prossima a Chigi ripartirà il tavolo della riforma fiscale. Che non si fa in un giorno. E avrà tre direttrici: semplificazione, contrasto all’evasione fiscale, anche tramite la promozione dei pagamenti digitali, e l’aumento dei redditi disponibili in favore di chi lavora e produce”, spiega Conte nel suo intervento al Consiglio federale della Uil.
Il ruolo dei sindacati: “Condivisione” – “Questa è una fase diversa, importante. E qui occorrono idee chiare, nuove”, dice il presidente del Consiglio nel suo discorso, dopo aver ripercorso le decisioni prese “durante le settimane dell’emergenza epidemiologica“. “Le organizzazioni sindacali hanno svolto un ruolo fondamentale” nel lockdown sia “per la tutela dei lavoratori sia per la definizione delle misure economiche. E’ stato un lavoro efficace che ci ha consentito di superare una fase importante a beneficio di tutti i cittadini”, spiega Conte, ringraziando in particolare Carmelo Barbagallo, l’ormai ex segretario generale della Uil che proprio nel Consiglio federale odierno ha lasciato il testimone a Pierpaolo Bombardieri, eletto all’unanimità nuovo leader nazionale. “La concertazione lasciamola a una stagione del passato, agli anni Novanta. Non dobbiamo prenderci in giro: il dialogo funziona se è diretto, chiaro e autentico. Chiamiamola condivisione, che significa dialogo costante”, aggiunge Conte parlando del suo rapporto con le parti sociali.
Cassa integrazione e scuola – Un dialogo che deve avvenire anche in questa fase, dice, rispetto alla quale “non possiamo abbassare la guardia, ma non vivere nel terrore, con la serenità di chi conosce ora questo nemico invisibile e si è attrezzato“. Conte cita i dati diffusi venerdì dall’Istat: il Covid ha aumentato le disuguaglianze e colpito i più vulnerabili. Serve quindi un nuovo modello di sviluppo, “siamo determinati a far si che questi divari non si acuiscano” nei prossimi mesi. A partire da misure richieste anche dalla stessa Uil: “Il meccanismo della cassa integrazione richiede una manutenzione, una revisione in termini anche di maggiore efficacia ed efficienza”, sottolinea il premier. Che ricorda ancora i “profondi ritardi soprattutto per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga anche a causa di complicazioni amministrative che hanno coinvolto più livelli istituzionali, comprese le Regioni“. “Siamo consapevoli e determinati ad intervenire – assicura Conte – per riformare anche istituti che si sono rivelati, anche per la stratificazione nel corso del tempo, particolarmente farraginosi. Il governo è intervenuto con il decreto Rilancio per semplificare la procedura”. L’ultimo sciopero sindacale “lo avete fatto sulla scuola“, ricorda alla platea, “e il governo risponde, decidendo di stanziare un ulteriore miliardo per non rischiare una riapertura senza garantire la massima sicurezza”.
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Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "Le severe parole di condanna della violenza contro le donne unite al forte richiamo al rispetto della libertà e della dignità femminile ed alla esortazione a valorizzarne le peculiarità, i talenti ed il ruolo in ogni ambito sono il faro dell’agire politico e sociale di Azzurro Donna, il movimento femminile di Forza Italia, che in questo nuovo anno proseguirà con sempre maggiore impegno a lavorare affinché le donne siano protagoniste per loro stesse e per la nazione". Così il Segretario nazionale di Azzurro Donna, Catia Polidori.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "Ecco il regalo di inizio anno di Giorgia Meloni e Matteo Salvini: nonostante siano stati bloccati in legge di Bilancio, loro aumentano comunque i pedaggi autostradali dell’1,8%". Lo scrive sui social Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva.
"E lo fanno in molte parti d’Italia, tra cui Genova e la Liguria, dove la tratta è costantemente rallentata da cantieri di opere che Autostrade per l’Italia deve fare ora perché non li ha fatti in passato! Nuova beffa per cittadini, lavoratori e studenti. Buon Anno dal governo degli aumenti e delle tasse", conclude.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "Anche volendo è impossibile non vedere spropositata la misura del carcere inflitta a Gianni Alemanno, guarda caso nella notte del 31 dicembre". Così Maurizio Turco e Irene Testa segretario e tesoriere del Partito Radicale.
"È necessario che i parlamentari della Repubblica intervengano con urgenza per riformare una giustizia che produce solo ingiustizia e che fa sempre più paura ai cittadini. Occorre adottare, per quanto istituzionalmente di loro competenza, tutte le misure necessarie volte a disinnescare la bomba ad orologeria che apprendisti artificieri della ‘certezza della pena’ hanno da tempo dolosamente innescato".
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - Oltre 700 persone per il tradizionale tuffo di Capodanno a Viareggio. Come lo scorso anno, a tuffarsi anche il generale Roberto Vannacci, che a vive a Viareggio.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - "La storia non ha insegnato nulla a chi governa l’Italia: ci ritroviamo a dover affrontare costi energetici inaccettabili per imprese e famiglie che ci riportano al 2021-2022 quando l’aumento del prezzo del gas portò alla triplicazione del costo delle bollette realizzando un vero e proprio salasso economico per i settori sociali ed economici più deboli. Il governo è responsabile di questa situazione perché non ha una strategia energetica ed invece di puntare sulle rinnovabili è impegnato a riportare l’Italia nella produzione di nucleare da fissione che porterà a fare pagare l’energia più di quanto la paghiamo oggi". Così Angelo Bonelli parlamentare di Avs e co-portavoce di Europa Verde.
"I dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (World Energy Outlook 2024) definiscono un quadro chiaro; il costo di generazione dell’elettricità – considerando i costi complessivi della costruzione, del funzionamento dell’impianto, dell’investimento per la costruzione, gli oneri finanziari dell’ammortamento del capitale investito, i costi operativi per la durata della vita produttiva dell’impianto, il funzionamento, il combustibile e la manutenzione – prodotta da nuove centrali nucleari in Europa - sarebbe di 170 $/MWh, contro quella generata dal solare fotovoltaico pari a 50 $/MWh (3,4 volte di meno del nucleare), quella dell’eolico onshore di 60 $/MWh (2,8 volte di meno) e quella dell’eolico offshore pari a 70 $/MWh".
"Alle ore 13 di oggi in Italia, secondo quanto riporta il portale di Terna, l’energia elettrica immessa in rete è prodotta per il 53% da rinnovabili. Siccome il governo Meloni non ha voluto separare il prezzo dell’energia prodotta dal gas da quelle delle rinnovabili, che costano meno, il prezzo dell’energia che viene pagato da imprese e famiglie è quello più alto (ovvero con l’energia prodotta dal gas). Questo inverno le bollette saranno le più care di sempre e la responsabilità di questa rapina sociale è del governo Meloni che, con il suo ministro Lollobrigida, ha fermato le rinnovabili consentendo così che anche il 2024 e 2025 saranno gli anni degli utili record delle società energetiche che acquistano, distribuiscono gas con cui producono elettricità", conclude Bonelli.
Roma 1 gen. (Adnkronos) - Sono stati 10 milioni 725 mila 454 gli spettatori che ieri sera hanno assistito in tv al messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in aumento di circa 100mila rispetto allo scorso anno, quando erano stati 10 milioni 647 mila 140. Cresce anche lo share, che passa dal 65,13 per cento al 68,36. Nel dato non sono comprese le visioni tramite web in diretta o differita.
Rimane il record di ascolti per un messaggio di fine anno di Mattarella e in generale di un Capo dello Stato registrato nel 2020, quando con 15 milioni 272 mila 170 spettatori risultò il più visto dal 1986, anno in cui sono iniziate le rilevazioni dell'Auditel.
Cifra superiore ai 15 milioni 15 mila registrati da Oscar Luigi Scalfaro nel 1993; ai 14 milioni 825 mila spettatori di Francesco Cossiga del 1991; e ai 14 milioni 364 mila sempre di Scalfaro del 1992.
Tornando ai raffronti con gli anni precedenti, nel 2015, per il primo messaggio di Mattarella, i telespettatori furono 10 milioni 75 mila 487, con uno share del 56 per cento; nel 2016 10 milioni 60 mila 189 (58,63); nel 2017 9 milioni 700 mila 277 (55,58); nel 2018 10 milioni 525 mila 49 (62,13), nel 2019 10 milioni 121 mila 552 (59,51). Nel 2020 come detto il record di 15 milioni 272 mila 170 (64,95), mentre nel 2021 gli spettatori furono 13 milioni, 541 mila 758, con uno share del 65,94. Infine nel 2022 erano stati 10 milioni 643 mila 452.
Per quanto riguarda il messaggio di ieri sera 5 milioni 41mila 931 telespettatori hanno seguito il messaggio su Raiuno; 470mila 497 su Raidue; 785mila 339 su Raitre; 43mila 412 su Rainews 24, per complessivi 6 milioni 341mila 179 sui canali della tv pubblica.
Per quanto riguarda le emittenti private, 2 milioni 998mila 325 i telespettatori su Canale 5; 328mila 655 su Retequattro; 25mila 310 su Tgcom 24; 860mila 691 su La7; 44mila 987 su Tv2000; 103mila 665 su Sky Tg 24 e 22mila 642 sempre su Sky Tg24 ma digitale, per complessivi 4 milioni 384 mila 275.
Roma, 1 gen. (Adnkronos) - “Al presidente Mattarella il nostro ringraziamento per aver sottolineato nel suo messaggio di ieri il patriottismo di tanti italiani che si sono distinti. Dai nostri militari alle forze dell'ordine che, sia in Italia che all’estero, proteggono la libertà e la sicurezza. I medici, gli insegnanti, i lavoratori, gli studenti, gli anziani, i volontari, di chiunque, in qualsiasi ruolo, rispetti i principi costituzionali". Lo afferma il presidente dei senatori di Fi, Maurizio Gasparri.
"La crescita dell’occupazione, dell’export e del turismo sono chiari segnali della crescente ‘forza attrattiva’ dell’Italia. È importante poi essere vigili sui rischi del web, sulla violenza che si diffonde attraverso la rete, ma anche dare fiducia ai giovani, tutelandoli però dalla cultura del divertimento a tutti i costi e dalle droghe, sia quelle vecchie che le nuove. L’impegno per la pace, la solidarietà per Cecilia Sala perseguitata in Iran, per gli israeliani rapiti da Hamas, il ruolo della ricerca, le sofferenze derivanti dalle troppe violenze, ma anche il crescente protagonismo delle donne, l’emergenza nelle carceri e molti altri temi sui quali Mattarella invita a riflettere e agire per il bene comune. E tutto questo, sotto il segno del ‘rispetto’, tema dell’anno che il presidente propone come impegno per l’intera Nazione.”