di Gianluigi Perrone*
Le immagini di questo video vengono dall’ultimo evento delle cronache di Pechino inerente il Coronavirus. La città si era nuovamente richiusa in Livello 2 di emergenza dopo un focolaio nato nel Mercato di Xinfadi, nel sud della città, spingendo le autorità a un tamponamento di massa: 35mila tamponi al giorno.
Chi scrive, residente a Pechino dal 2012, ha effettuato il tampone gratuitamente per protocollo aziendale, quindi gratuitamente, in un parco pubblico dove sono stati adibiti capannoni per lo smistamento industriale di candidati al test del Covid-19. Migliaia di persone in fila, non si capisce perché fosse necessario farsi due chilometri di corsa (sic!) per arrivare dall’ingresso al luogo del tampone, per venire testati al volo per tre secondi e andar via.
Attualmente i tamponi dovrebbero essere fatti ogni settimana, soprattutto se ci si vuole spostare da un’area all’altra della regione, e costa 200 rmb (circa 25 euro), mentre se si desidera avere il servizio completo (tampone più analisi del sangue e scan ai polmoni) si spendono 600 rmb (circa 80 euro).
Il numero dei positivi legati al focolaio del mercato è irrisorio, poco più di un centinaio, se rapportato alla popolazione di 23 milioni di abitanti, ma le conseguenze di un tampone positivo possono essere catastrofiche.
Oltre all’obbligo di tampone per chiunque appartenga ai luoghi che l’investigazione sul positivo possa raggiungere, ci sono 28 giorni di quarantena obbligatori, ovvero il doppio rispetto al passato, in quanto c’è l’ipotesi che il virus sia mutato e possa essere più resistente. L’ipotesi non è basata su fatti, comunque.
Le autorità hanno bloccato l’importazione di carne da diversi paesi, e in un primo momento di salmone dal Giappone, visto che si afferma che la provenienza del nuovo focolaio sia straniera.
La donna in questione è stata informata telefonicamente del risultato del test (ovvero positiva al Covid-19), unico caso in un giorno, mentre era al Wanda Plaza e ha reagito con una crisi isterica che ha allarmato l’intero centro commerciale. Pare che la donna fosse stata in precedenza al mercato Xinfadi, e poi fosse stata sottoposta al test automatico nell’ospedale sino-giapponese della città. La donna aveva da poco subito un aborto spontaneo. Non è chiaro se la donna si sia infettata al mercato o all’ospedale.
Il risultato è che tutti i presenti al Wanda Plaza, che è grande come un paesino del Sud Italia, sono stati bloccati per 4 ore all’interno per essere esaminati. Nel frattempo le unità mediche hanno accerchiato la donna, la signora Xie, ancora sotto shock e corsa fuori dal mall, per essere portata in isolamento.
*CEO di Polyhedron VR Studio a Pechino