“Deborah Bergamini, Parlamentare di Forza Italia e codirettrice di un giornale che si chiama Il Riformista, ha rivendicato una grande azione di riforma per l’Italia: ha cioè rimandato le gare per la concessione degli stabilimenti balneari fino al 2033. Ora, l’Italia riceve da tutte le concessioni balneari, da tutte le spiagge italiane, 100 milioni di euro, praticamente zero”, così in un video pubblicato sui social il leader di Azione Carlo Calenda ha commentato l’approvazione dell’emendamento al decreto Rilancio che vede come prima firmataria proprio la parlamentare azzurra sulle concessioni demaniali marittime. Sottolineando l’azione della “lobby dei balneari”, Calenda spiega che “queste concessioni si perpetuano sostanzialmente nelle famiglie, non vanno mai a gara e pagano dei canoni irrisori”, portando a esempio uno stabilimento vip di Capalbio, in Toscana, che paga ogni anno 4500 euro di canone, e dove “un ombrellone per la stagione ne costa circa 3mila”. “Più o meno con un ombrellone si rifà perciò di tutto il costo della concessione annuale – continua l’ex ministro del Lavoro Chiaramente questo non è affatto giusto”. “Bisognerebbe dunque innanzitutto – suggerisce – aumentare i canoni (non per penalizzare ma perché allo stato attuale sono canoni inaccetabili), fare le gare riconoscendo però un punteggio più elevato alle persone che lavorano nella loro concessione”. Calenda ne fa anche una questione di preferenze elettorali: “E se questa cosa in fondo poco importa al singolo cittadino, frega tantissimo ai balneari, lobby molto compatta. In poche parole, voi non voterete mai me perché ho cercato di scardinare questo meccanismo, ma i balneari voteranno la Bergamini perché gli ha prorogato fino al 2033 il fatto di poter pagare canoni irrisori, di stare dentro gli stabilimenti e di non fare la gara”. “Ecco questa è l’Italia, questi sono i nostri mostri. E dobbiamo davvero sconfiggerli”, conclude Calenda.
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