Nel suo libro di memorie l'attore mette insieme realtà e finzione, citando la "versione fiction" di alcuni colleghi: "È satira e parodia, ma fatta anche con reverenza. La maggior parte delle persone presenti nel libro sono persone che ammiro molto", ha spiegato al New York Times
Si chiama Memoirs and Misinformation ed è il libro di memorie di Jim Carrey, scritto insieme a Dana Vachon. Un libro che guai a definirlo autobiografia, come ha spiegato l’attore al New York Times: “Non c’è niente, a questo punto della mia vita artistica, di più noioso dell’idea di scrivere fatti reali della mia vita in qualche forma di ordine cronologico. Cercare di espandere il mio brand: non troverete niente di simile, in questo libro. Jim Carrey è un avatar di chiunque si trovi nella mia posizione: dell’artista, della celebrità, della star. Quel mondo con tutti gli eccessi e la voracità, la vanità, l’essere autoriferiti. Alcune cose sono molto vere, ma non saprete cosa è vero e cosa non lo è, ma anche gli aspetti di finzione del libro rivelano una verità“. Queste le parole dell’attore che nel libro cita anche versioni da fiction di altre star come Gwyneth Paltrow, Nicolas Cage, Anthony Hopkins o Tom Cruise: “È satira e parodia, ma fatta anche con reverenza. La maggior parte delle persone presenti nel libro sono persone che ammiro molto”. Tutti sono stati avvisati ma l’unico che forse potrebbe prendersela un filo è Cruise che viene citato come “Laser Jack Lighting” per ragioni legali: “Si tratta semplicemente di prendere in giro la litigiosità di Hollywood. Conosco Tom Cruise, potrebbe picchiarmi, ma prenderò le botte per un’opera d’arte. Penso invece che lo amerà“.