I fatti avvenuti nella galleria Cels in valle di Susa. "Poteva finire in una vera e propria tragedia. Fortunatamente la fermezza degli autisti degli automezzi in colonna ha consentito di evitare il peggio per tutti", fa sapere il Sindacato italiano unitario lavoratori Polizia. "Sono in corso accertamenti della Digos per individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia", dice il questore di Torino
Chiodi a tre punte sono stati disseminati da ignoti sull’asfalto della galleria Cels in valle di Susa. Problema: da quella galleria è passata la colonna di mezzi del Reparto Mobile della polizia di Stato diretta al cantiere della Tav di Chiomonte. Risultato? I chiodi hanno forato le gomme di alcuni automezzi, che si sono dovuti fermare. “Poteva finire in una vera e propria tragedia. Fortunatamente la fermezza degli autisti degli automezzi in colonna ha consentito di evitare il peggio per tutti”, fa sapere il Sindacato italiano unitario lavoratori Polizia.
È stato il Siulp a dare la notizia di quella che per il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, è un “fatto grave”. “Sono in corso accertamenti della Digos per individuare i responsabili e assicurarli alla giustizia”, aggiunge il questore. Il sabotaggio ha scatenato pure alcuni esponenti politici. “Si tratta di un gesto di una gravità inaudita che poteva portare a conseguenze gravi per l’incolumità degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine che presidiano il territorio. Mi auguro che i responsabili paghino per questa azione vergognosa”, dice per esempio l’assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, Fabrizio Ricca, esponente della Lega.
Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, parlamentari di Forza Italia, suggeriscono alla procura su cosa indagare: “Siamo in presenza di un tentativo di omicidio ed è su questa ipotesi di reato, ci auguriamo, che si indaghi”. Per la renziana Silvia Fregolent, invece, parla di “interventi eversivi” e di “un’operazione di sabotaggio verso la Polizia di Stato” che è “un gravissimo atto terroristico contro lo Stato”. Anche il segretario generale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo, chiede il pugno duro: “agire nei confronti di questi malavitosi che, intrisi di ideologie violente e antistato, stanno elevando pericolosamente il livello dello scontro. L’unica risposta che uno Stato di diritto che salvaguarda la propria autorità e la propria volontà politica, non può che essere tolleranza zero”.