Un’accusa ad Autostrade, una al governatore Giovanni Toti e un annuncio: “Stasera decido sui controlli”. La ministra Paola De Micheli torna a parlare del caos nelle autostrade liguri, paralizzate dalle ispezioni nelle gallerie che dovranno terminare entro il 10 luglio. Lo fa in un altro lunedì nero, dopo unweek end difficile e i maxi-ingorghi di venerdì, mentre la regione trattiene il fiato di fronte a una situazione che inizia a scoraggiare i turisti e ha ripercussioni sul porto di Genova, con il gigante dei container Cosco che ha invitato i propri clienti a cambiare attracco e migliaia di container fermi lungo le banchine.
La Liguria, ricorda la ministra dei Trasporti, ha “più della metà delle gallerie presenti in tutto il sistema della viabilità italiana”, ma soprattutto “nel tempo si sono accumulati pesanti e profondi ritardi nei controlli e nelle manutenzioni”. Come a dire: il problema è datato, le code chilometriche di questi giorni sono solo l’effetto. “Io ho una responsabilità e la esercito nel rigore di effettuare i controlli, con le migliori pratiche disponibili, con le tecnologie attuali”, ha aggiunto De Micheli aggiungendo che “la fase iniziale di questi controlli è stata realizzata con tecnologie secondo me non sufficienti” perché “si è applicato un decreto del 1967” che “prevede i controlli a vista e che quindi hanno rallentato molto questa attività di controllo”.
Quindi l’annuncio di una svolta: “Stasera, prima del Consiglio dei ministri, prenderò una decisione sui controlli della rete autostradale in Liguria”. L’ipotesi è quella in campo da circa due settimane, già al centro di faccia a faccia con la concessionaria: “Stiamo valutando di implementare le modalità con altre suggerite e certificate da autorevoli istituzioni italiane”, spiega la ministra. In questo modo, secondo i piani del governo, sarà possibile “accelerare questo meccanismo dei controlli” e “poterlo pianificare in una maniera che non azzeri i disagi, perché purtroppo l’eredità che abbiamo è questa, ma per un miglioramento progressivo della situazione”. Una partita alla quale potrebbe aggiungersi una carta in più, quella delle concessioni: mercoledì con la pronuncia della Consulta sul ricorso avanzato da Autostrade, estromessa a causa del decreto Genova dalle attività di ricostruzione del ponte Morandi, affidate al commissario straordinario con spese a carico del concessionario. Da lì, da quella decisione, la partita potrebbe cambiare.
De Micheli non ha risparmiato anche una replica al governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, che da giorni martella contro il ministero e che venerdì aveva annunciato di aver firmato un esposto, dicendosi pronto ad agire per vie legali entro una settimana se dal Mit non arriveranno risposte: “Fa campagna elettorale”, la sintesi della titolare dei Trasporti. “Il punto sulla Liguria è molto serio, non va sottovalutato o banalizzato – ha aggiunto – Non mi sembra di aver sentito grandi proclami nei cinque anni precedenti da parte di chi ora – compatibilmente con la situazione elettorale – si lamenta”.
In giornata si è fatto sentire anche il presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo, definendo “gravissima” la situazione e chiedendo di mettere da parte le “polemiche improduttive”: “L’imperativo ora è scongiurare la ‘fuga’ del traffico merci e passeggeri dai porti liguri, a vantaggio degli scali stranieri”. Merlo lancia un appello e le proposte per quello che è il principale sistema portuale italiano: “Il sistema portuale ligure rappresenta quasi il 50% del traffico container di destinazione finale, motore indispensabile per le attività di export delle imprese del nord ed è il primo sistema portuale per il crocierismo, settore che deve essere messo subito in condizione di ripartire”. Dunque, servono a suo avviso “scelte mirate” per “evitare che i porti nord europei aggrediscano ancor di più i nostri mercati”.