La scorsa settimana si è aperta con una notizia che potrebbe rivoluzionare il mondo del calcio. No, Kevin Constant non tornerà a giocare a calcio, il suo ritiro lo scorso gennaio sarà per sempre una delle pagine nere di questo sport. Stiamo parlando del nuovo pallone della Serie A, il Nike Flight, che sarà come mai visto prima d’ora: aerodinamico e con diverse incanalature che faranno risultare il prodotto più stabile ed efficiente. Sì sì, brava Nike, ma il pallone perfetto esiste già e si chiama Super Santos.
Il sogno di vedere Cristiano Ronaldo saltare per andare a colpire di testa quella sfera arancione fatta di gomma e risentimento resterà per sempre vivo nei nostri cuori.
Lunedì è stato il giorno della promozione del Benevento di Pippo Inzaghi, riuscito nella impresa di ritornare in Serie A senza addirittura mai schierarsi in attacco neanche una volta. Della notizia del Benevento in massima serie sarà sicuramente contento il Milan: ogni riferimento a gol del portiere al 95esimo è puramente casuale.
Martedì è arrivata l’ufficialità del trasferimento di Pjanic al Barcellona (e Arthur alla Juventus). Al centrocampista bosniaco ci sentiamo di dare un consiglio: alla domanda ‘Chi è più forte fra Messi e Ronaldo?’ tu nel dubbio sii sincero e rispondi Ciccio Cozza.
A proposito di Leo Messi, l’argentino con il gol segnato all’Atletico Madrid, tocca quota 700 gol in carriera. Ora a Fabio Borini mancano solo 663 gol per eguagliarlo. Noi crediamo in te, pirata.
In Genoa-Juventus, nel frattempo, segna un eurogol Junior di Tutto in Famiglia. Ah no, dalla regia ci dicono che era Douglas Costa. Mah.
Mercoledì in Spal-Milan, come risposta al record di Messi, giusto per far capire chi comanda, Sergio Floccari si inventa un gol che vedranno anche a Tonga. Se non vince il premio Puskás come gol dell’anno possiamo anche smettere di seguire il calcio.
Giovedì è il giorno dell’ufficialità di Hakimi all’Inter, il terzino prenderà il posto che è stato, fra i tanti, di Jonathan, Schelotto, Alvaro Pereira, Dodò e Cedric. Vedi di esserne all’altezza Hakimi.
Venerdì è il turno di Leroy Sané al Bayern Monaco: un minuto di silenzio per tutti i terzini destri avversari che sulla stessa fascia dovranno fermare Davies e Sané.
Arriva il weekend e sabato Gigi Buffon, nel derby della Mole, diventa il calciatore con più presenze in Serie A: 648 partite disputate. Ora a Didac Vilá mancano 647 partite per eguagliarlo.
Nella stessa partita, dopo 2 anni e mezzo, Cristiano Ronaldo torna a segnare su punizione. Probabilmente gli hanno detto che non avrebbe preso punti sconto dall’Esselunga se avesse preso la barriera. Basta informarla, la gente.
La sera il palcoscenico è tutto del Milan all’Olimpico contro una Lazio senza attacco. Ibrahimovic prima tocca per Calhanoglu che dribbla e tira, poi segna dagli undici metri: Zlatan è l’unico calciatore a segnare un rigore parato. Entra il solito Ante Rebic e segna, talmente in forma che riuscirebbe a segnare anche entrando al supermercato.
Nell’anticipo segnaliamo (nel senso che vorremmo proprio fosse cancellata la partita) l’Inter che cade a San Siro contro il Bologna, salutando probabilmente le speranze scudetto e la salute psicofisica dei suoi tifosi. L’Atalanta raggiunge quota 100 (no, non la pensione) ma i gol segnati in questa stagione in tutte le competizioni.
Nel posticipo al San Paolo contro il Napoli la Roma perde l’ennesima partita (ultima vittoria: c’era un virus proveniente dalla Cina che era poco più di un’influenza). Uniche due note positive: il Si bemolle e il ritorno di Zaniolo, giusto in tempo per gli Europei. Ah no.