Un mesi di vitto e alloggio pagato, in attesa che le istituzioni riuscissero a farsi carico della situazione. L’attaccante senegalese del Monaco Keita Baldé Diao, ex di Lazio e Inter, ha deciso così di aiutare 150 lavoratori stagionali sui connazionali, rimasti senza un tetto a Llerida in Catalogna, la regione spagnola dove il calciatore è nato e cresciuto. Keita ha saputo che diversi hotel e altre strutture si sono rifiutati di accogliere i braccianti agricoli: “Avrebbero continuato a dormire in strada“, ha raccontato al Corriere della Sera, quindi ha deciso di intervenire. “Ho visto il video del portavoce dei lavoratori: mi sono commosso per la vicenda, l’ho contattato e abbiamo iniziato pensare a come risolvere il problema”.
Keita non voleva pubblicizzare la sua iniziativa ma è dovuto uscire allo scoperto per evitare intoppi burocratici. Ha spiegato di aver agito spontaneamente per aiutare una realtà che conosce da vicino: “Vengo da genitori africani che hanno dato tutto per arrivare in Europa e dare un futuro migliore ai loro figli: per questo quando vedo situazioni del genere provo sempre ad aiutare. L’ho fatto con tutto il cuore”, ha detto al Corriere. L’attaccante ha parlato anche del problema razzismo e delle iniziative messe in campo da diversi atleti: “Io darei tutti i soldi che ho guadagnato in questi anni, se servissero a far sparire il razzismo. Ma dipende dall’educazione e dai valori delle persone”.
Di fronte alle accuse di alcuni suoi colleghi sul razzismo in Italia, l’ex calciatore di Lazio e Inter ha risposto: “Chi non vive in Italia e non conosce tutte le belle persone che ci sono da voi, può essere spaventato quando succedono certi episodi. Io mi sono trovato benissimo e non giudico un Paese per cento che sbagliano: però dobbiamo cercare di abbassare quel numero”. Intanto il senegalese per ora pensa a giocare al Monaco: “Ho altri due anni di contratto. Cerco di migliorarmi tutti i giorni. E non solo dentro a un campo di calcio”.