Tra i 97 passeggeri sbarcati ieri a Fiumicino dal volo della Qatar Airlines proveniente da Doha ci sono 5 positivi. I passeggeri, riferisce l’Unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio, sono stati tutti messi in isolamento, ma la situazione all’aeroporto non ancora è sotto controllo. Intanto aumentano le verifiche sui passeggeri dei voli che arrivano a Fiumicino: sul primo volo di questa mattina, sempre proveniente da Doha, non erano presenti passeggeri con passaporto del Bangladesh.
Ieri, i cittadini bengalesi che erano sul volo proveniente dal Qatar – oltre cento – sono stati trattenuti a bordo dell’aereo e rimpatriati. Gli altri passeggeri hanno avuto il permesso di sbarcare con l’obbligo del tampone e dell’isolamento: oggi sono arrivati i risultati dello screening. “Stiamo cercando di tappare una falla a mani nude” accusa Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani (che coordina anche i controlli aeroportuali dell’Unità di Crisi). Vaia ha ribadito che “la via maestra” per il controllo dell’epidemia in Italia deve “essere quella di evitare l’arrivo in Italia di cittadini positivi o sintomatici intervenendo negli aeroporti e nei porti di partenza e sottoponendo chi deve imbarcarsi a test preventivi. Non pensiamo di risolvere il problema a valle, perché così sarebbe come usare un secchiello per svuotare il mare. Chi è positivo a Covid-19, o anche solo al test sierologico, oppure è sintomatico, non deve essere imbarcato”, conclude il direttore. Per lo stesso motivo l’Enac, su richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza, ha già inviato a tutte le compagnie aeree un invito a non imbarcare passeggeri di origine bengalese su voli diretti in Italia.
“Le misure che sono state finora adottate riguardano il Bangladesh, ma potrebbero interessare anche altri Paesi qualora si venissero a trovare nella stessa situazione” ha aggiunto il segretario generale del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco. Insieme al Viminale e alla Farnesina, sottolinea Ruocco, il ministero sta seguendo “con attenzione l’evolversi della situazione epidemiologica nel resto del mondo per evitare che si possano riaccendere focolai in Italia”.