In molti mi chiedono quotidianamente in cosa consista il mio lavoro e se potessi descriverlo in una sola parola direi che la mia professione è una missione. Per definizione, infatti, la missione è un’attività svolta con “totale dedizione a favore del prossimo”. Nel mio lavoro è il calciatore il vero protagonista della relazione, posizionato al centro dell’esperienza del coaching. Il coach è uno strumento da utilizzare per acquisire informazioni e abilità che permettano al calciatore di realizzare i propri obiettivi, i propri sogni, la propria vita.
È a lui, infatti, che dedico gran parte del mio tempo e tutte le mie competenze. È per aiutarlo a superare ogni genere di difficoltà che mi aggiorno costantemente e cerco l’eccellenza. È per andare a casa sua a fare una sessione di coaching che mi alzo presto alla mattina e faccio decine di migliaia di chilometri ogni anno. È per ascoltare le sue esigenze che spesso mi trattengo a cena con lui e rientro a casa a notte fonda. È per vederlo giocare dal vivo che giro l’Italia in lungo e in largo. Tutto questo, per me, significa dare importanza e valore all’individuo, alla persona ancor prima che al calciatore.
Mi chiamo Roberto Civitarese e sono nato a Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, nel 1970. Ho da sempre una grande passione per il calcio che ho vissuto prima vestendo i panni dell’arbitro e, successivamente, quelli del dirigente. Dopo aver frequentato numerosi corsi di formazione manageriale e comportamentale, presso società leader in Italia e in Europa sullo sviluppo personale, ho deciso di applicare allo sport, in particolare al calcio, che è la mia autentica passione, le tecniche acquisite.
Nel 2008 ho iniziato così a svolgere l’attività di Mental Coach dei Calciatori Professionisti, utilizzando le tecniche e le strategie della Pnl (Programmazione Neuro-Linguistica). Da queste esperienze ho sviluppato la specializzazione sull’allenamento mentale dei calciatori professionisti, fino ad essere considerato, dagli addetti ai lavori, uno tra i più apprezzati Mental Coach nel panorama sportivo italiano.
Nel 2011, a seguito delle numerose richieste di assistenza, non potendo soddisfarle tutte, ho deciso di scrivere il libro Gioco di testa. Un vero e proprio manuale su come allenare la mente per vincere nel calcio. La sua diffusione tra i calciatori, specialmente quelli del settore giovanile, è stata rapidissima.
Ho sempre pensato che per riuscire ad affermarsi nel mondo del calcio professionistico fossero necessarie competenza, professionalità e una spiccata sensibilità umana. Dopo i successi professionali che decine di calciatori hanno ottenuto anche grazie all’attività di coaching, per soddisfare tutte le richieste in continuo aumento, ho deciso di formare personalmente nuovi Mental Coach.
Si apre l’era di una nuova professione e la risposta del pubblico è immediata: più di 600 richieste per soli 24 posti disponibili. Durante i 4 mesi del master ho rivestito in prima persona il ruolo di formatore in una formula didattica studiata ad hoc, unica nel suo genere. Il master vedeva, inoltre, la presenza di ben 4 calciatori professionisti come testimonial: Luca Caldirola, Fabio Borini, Federico Casarini e Lorenzo De Silvestri.
La nuova sfida è quella di far diventare il processo di Mental Coaching parte integrante della carriera di ogni calciatore professionista e strumento di gestione delle società sportive. Nel corso degli anni molti calciatori si sono rivolti a me per migliorare le proprie prestazioni o per superare difficoltà che sembravano insormontabili, tutti accomunati da un unico spirito: giocare con la testa, agire con i piedi, vincere con il cuore.
Ovviamente l’efficacia di questo rapporto professionale è data dai risultati che il calciatore ottiene sul campo. Goal, assist, rigori parati, convocazioni in Nazionale, vittorie e trofei sono solo alcuni degli obiettivi concreti e misurabili che i calciatori vogliono raggiungere e per i quali chiedono a me gli strumenti più efficaci per realizzarli rapidamente. Ed è qui che inizia la sfida, il nostro percorso verso il successo.
C’è ancora molto da fare per aiutare le persone a capire la reale essenza del lavoro del Mental Coach, ci sono ancora molte sfide da vincere per far tornare il sorriso a tanti giocatori che non riesco più ad esprimersi come vorrebbero, che non riescono a realizzare i propri sogni. La strada ormai è aperta e abbiamo il dovere di percorrerla insieme a tutte quelle persone che credono ancora che i sogni esistono per essere realizzati.