Inchiesta sugli appalti truccati: misure cautelari per Giacomo Cuzzi, Simona Di Carlo e il segretario cittadino dei dem Moreno Di Pietrantonio. Ai domiciliari anche Cristian Summa, ristoratore del consorzio Pescara vecchia, e Andrea Cipolla, della Best Eventi. Dal 2014 al 2019, come ha spiegato il procuratore capo Serpi, ha ottenuto l’affidamento dell’organizzazione di 22 concerti, per un importo di circa 1,2 milioni di euro. Secondo l'accusa, i costi venivano gonfiati per garantire all'imprenditore un sovrapprezzo e in cambio lui organizzava cene, eventi e manifesti per la campagna elettorale
I “grandi eventi” assegnati nel quinquennio 2014/2019 sono tutti a un unico imprenditore, Andrea Cipolla, ed è stata bypassata ogni procedura di selezione stabilita dalla legge, in particolare dal Codice degli Appalti. Sono le conclusioni dell’inchiesta sugli appalti truccati a Pescara: sono coinvolti politici ed imprenditori locali nell’operazione condotta dalle fiamme gialle che ha portato 5 persone agli arresti domiciliari, su disposizione del gip Elio Bongrazio, con l’accusa a vario titolo di corruzione, turbativa d’asta, finanziamenti illeciti e assunzioni clientelari. Si tratta degli ex assessori Pd in Comune Giacomo Cuzzi e Simona Di Carlo e del segretario cittadino dei dem Moreno Di Pietrantonio. Agli arresti domiciliari sono finiti anche gli imprenditori Cristian Summa, ristoratore del consorzio Pescara vecchia, e appunto Andrea Cipolla, della Best Eventi.
“Esistevano gravi indizi di reato e il pericolo di reiterazione del reato”, ha detto il procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi, in conferenza stampa insieme al comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, il colonnello Vincenzo Grisorio. Sono due le figure chiave dell’inchiesta: da una parte l’imprenditore, Andrea Cipolla , il vincitore degli appalti per tutti i ‘grandi eventi’ gestiti dal Comune dal 2014 al 2019. Dall’altra il politico, Giacomo Cuzzi, l’assessore durante il quinquennio. Il procuratore capo Serpi ha spiegato che sono stati accertati fatti di corruzione e turbativa d’asta nell’affidamento dell’organizzazione di 22 concerti tenutisi a Pescara per un importo di circa 1,2 milioni di euro.
Un sistema di vantaggi reciproci ricostruito dall’inchiesta della procura abruzzese. I costi degli eventi, è una delle accuse, sono stati gonfiati per permettere all’imprenditore di incassare un sovrapprezzo. In cambio, spiegano gli inquirenti, l’imprenditore ha elargito denaro e altre utilità (stampa di manifesti elettorali, organizzazione di eventi politici con spettacolo nelle discoteche, utilizzo di autovetture per la campagna elettorale, cene elettorali) all’ex assessore Giacomo Cuzzi, in occasione delle campagne elettorali tenutesi nel febbraio 2019 e nel maggio 2019. È emerso poi come l’assessore, in periodo elettorale, arrivasse ad avanzare una richiesta di un centinaio di biglietti per l’accesso ad un evento musicale, per un valore complessivamente pari a qualche migliaio di euro. L’operazione rientra infatti nell’ambito dell’inchiesta sull’organizzazione dei grandi eventi in Comune durante la passata amministrazione di centrosinistra che a sua volta si intreccia con quella relativa alle spese dei candidati nel corso delle ultime elezioni comunali.
Il procuratore capo Serpi e il sostituto Luca Sciaretta, che hanno condotto l’inchiesta, hanno evidenziato anche come nel quinquennio siano state bypassate tutte le procedure di selezione stabilita dalla legge e, in particolare, dal Codice degli Appalti, tra cui il mancato rispetto del criterio di rotazione degli inviti e l’affidamento diretto di appalti per importi superiori a 40mila euro senza consultazione di altri operatori. Infine, sostengono gli inquirenti, anche la scelta di artisti e cantanti (questi ultimi non coinvolti) era di fatto conseguenza di accordi fra l’imprenditore e l’assessore Cuzzi.
Nel corso delle indagini sono emerse poi ulteriori condotte corruttive poste in essere da un altro imprenditore, Cristian Summa, per quanto riguarda l’illecita assegnazione di 200mila euro circa di fondi comunali per attività progettuali volte alla promozione turistica della città di Pescara, concentrate principalmente nel periodo natalizio. Anche in questo caso, emergono dazioni di denaro ed altre utilità (pagamento delle spese per la stampa di ‘santini’ elettorali e cene) nei confronti dei tre politici coinvolti, in occasione delle campagne elettorali cui hanno partecipato. Nel corso dell’indagine sono poi emersi anche casi di assunzioni clientelari in azienda pubblica. In particolare, è emerso che un concorso pubblico presso la ASL di Pescara veniva ‘pilotato’ da Moreno Di Pietrantonio, dirigente medico della stessa ASL, anch’egli politico, in qualità di segretario cittadino del Pd, per garantire a Simona Di Carlo, già assessore del Comune di Pescara e candidata con lo stesso alle elezioni comunali, il conferimento di un incarico di collaboratore amministrativo a tempo determinato, per la durata di tre anni. Nel bando del concorso, spiegano gli inquirenti, veniva introdotta la previsione di requisiti caratterizzanti e specifici, posseduti proprio dalla vincitrice del concorso, con la certezza che potesse essere l’unica a detenerli.
Segnalati in tutto 9 responsabili per i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e finanziamento elettorale illecito a politici e candidati. Inoltre, sono state deferite anche le 5 società coinvolte, riconducibili agli imprenditori indagati, per la responsabilità amministrativa derivante dai reati commessi in loro favore dagli imprenditori indagati. I finanzieri hanno sequestrato anche beni per circa 15mila euro a carico di Cuzzi e hanno proceduto alla notifica della misura interdittiva di contrarre con la pubblica amministrazione per un anno.