Attualità

“Dopo l’astinenza sessuale causa covid-19 arriva l’ansia da prestazione”

I sessuologi dell’AISPS Roma, Daniele Bonanno e Rossella Berardi hanno fornito un report per la ripresa dei rappporti post lockdown

di Davide Turrini

E dopo il Covid-19 arriva pure l’ansia da prestazione. L’aumento dei casi di libido infranta sotto i colpi dei possibili voti bassi del/la partner è quello che segnalano in un report i sessuologi dell’AISPS Roma, Daniele Bonanno e Rossella Berardi. Intanto, come spiegano i due psicoterapeuti proveniamo da un periodi di distanziamento sociale che ha “imposto una lunga fase di necessaria astinenza per single e rapporti a distanza”. Il post lockdown invece ha consentito “il graduale ricongiungimento delle coppie non conviventi e la possibilità per i single in cerca di incontri di rimettersi all’opera”. Un “nuovo ritrovarsi”, insomma, sia per “gli appassionati delle app di dating”, per “le relazioni clandestine e extraconiugali”. Per la fase 3 della sessualità, ovvero le settimana che stiamo vivendo, i due specialisti sostengono che “dopo la prolungata e forzata astensione ci si confronta con disabitudine e aspettative elevate che possono motivare una certa ansia da prestazione”. Disabitudine che si è accoppiata ad una serie di pareri e indicazioni scientifiche sui rapporti sessuali durante il lockdown “che vanno dall’astensione all’utilizzo della mascherina, dalla necessità di non superare i 15 minuti di sesso all’evitare baci e contatti orali, dalla doccia prima e dopo il rapporto alla vigilanza sull’eventuale sintomatologia del partner”.

Il rischio, spiegano dall’AISPS, è quello di “un’intimità impacciata e disorientata, dove il desiderio di contatto è in attrito con le vigenti norme del distanziamento fisico”. Per carità, nessuna ribellione alle leggi governative, ma solo un sano equilibrio per non mandare tutto a rotoli: “In questo scenario la necessaria cautela per la salute va di pari passo con l’importanza di tutelare anche le proprie esigenze psicologiche ed emotive. È prioritario preservare un vissuto positivo e piacevole della nostra sessualità senza affrettarci e forzarci in situazioni poco serene”. Ma torniamo alla discontinuità dell’abitudine al sesso per chi ha già la tendenza all’ansia prestazione: “Rimettersi in gioco in questo periodo di graduale ripresa può essere accompagnato dall’urgenza di voler recuperare il tempo perduto”. Vi è poi un ulteriore una sovrapposizione psicologica tra sesso e vita lavorativa: “La ripartenza è tuttavia già divenuta un nuovo banco di prova dove sono frequenti i timori di restare indietro e non riuscire a mantenersi al passo con gli altri. Un vissuto che può estendersi alla sfera lavorativa, relazionale e sessuale, associandosi a una alla maggiore fatica nel ritorno alla normalità. Una condizione appesantita dal senso di colpa e di inadeguatezza rispetto a chi si è rimesso in carreggiata più velocemente”. Bonanno e Berardi però gettano acqua sul fuoco: “Va in tal senso ribadito che ogni situazione è diversa e di fronte alle peculiari sfide di questo periodo ognuno ha i suoi tempi. È fondamentale rispettare le proprie esigenze senza colpevolizzarsi e valutando eventualmente il ricorso a un supporto professionale nel caso di particolari difficoltà emotive”.

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