Lo studio dell’Università Vita-Salute San Raffaele: "Quella di New York è l'area metropolitana con il tasso di mortalità più alto. L'ente di Milano non è sopra la media, ma c'è il doppio degli anziani"
Gli ultrasettantenni sono il 17% della popolazione lombarda, più del doppio del 6,9% della Catalogna, del 7,9% della Greater Londra e quasi due volte tanto il 9,5% della regione di Bruxelles-Capital. È in questo dato che si trova molto probabilmente la ragione dei tassi di mortalità grezzi per Covid-19 più elevati nella regione di Milano, che rientrano nella media solo se standardizzati per età.
A fare i conti e i confronti sull’andamento dell’epidemia nelle regioni più colpite dal Coronavirus, è uno studio dell’Università Vita-Salute San Raffaele, che ha analizzato i tassi ufficiali di mortalità per Covid-19 in 9 ambiti metropolitani occidentali (Lombardia, Île-de-France, Greater London, Bruxelles-Capital, Comunidad autonoma di Madrid, Catalogna, la regione di Stoccolma, quella di Copenhagen e lo Stato di New York) con caratteristiche simili per demografia, attività commerciali e spostamenti di persone.
Lo studio, realizzato nell’ambito di un Progetto europeo H2020, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Acta Biomedica, dopo che già ad aprile erano stati resi noti i dati preliminari a 30 giorni dall’inizio dell’emergenza e relativi a 6 regioni metropolitane. Ebbene, i tassi cumulativi standardizzati di mortalità più alti, a 70 giorni dall’inizio dell’epidemia, sono stati registrati nello Stato di New York (296,1 per 100.000). Seguono Bruxelles-Capital (177,8), Catalogna (174,0), Comunità autonoma di Madrid (166,6), Lombardia (141), la regione di Stoccolma (137,1) e la Greater London (123,25); tassi più bassi invece sono stati rilevati nelle regioni di Parigi (82,1) e di Copenhagen (44,2).
La diversa distribuzione per età delle popolazioni, insieme al notevole aumento della letalità nelle fasce over 70, spiega le differenze nei dati grezzi, si legge in una nota. Secondo la quale la Lombardia è rimasta uno dei pochi casi in cui la metropoli capoluogo (Milano) non sia stata investita in modo rilevante dall’onda epidemica, ma al contrario abbia registrato tassi di mortalità inferiori alla regione stessa.
Tuttavia la mortalità lombarda per Covid-19, che a 30 giorni era una delle più basse, è cresciuta più che in altre regioni tra la quarta e la settima settimana di pandemia, con una discesa più lenta rispetto agli altri ambiti metropolitani. Un andamento simile si è registrato anche a Stoccolma.
I dati, in ogni caso, richiedono ulteriori approfondimenti, tenendo conto dei diversi approcci di gestione della fase 1 e della fase 2 dell’epidemia, con la prima che è stata prevalentemente ospedaliera e con misure di contenimento, mentre nella seconda era richiesta un’azione efficiente a livello territoriale, tenendo conto del peso dei focolai nelle Rsa.