Il presidente del Senato accusa la gestione della crisi da parte dell'esecutivo e si accoda alle polemiche delle opposizioni: "Parlamento e Senato finora invisibili". Appello di Forza Italia agli alleati del M5s per dire no all'iniziativa del premier. Zingaretti rispedisce al mittente: "Pronti a sostenere qualsiasi scelta del Governo utile a contenere la pandemia". Poi una velina dell'esecutivo precisa che martedì si voterò solo sul prolungamento delle misure anti Covid in scadenza
Martedì il Senato voterà su una proroga. Ma non su quella dello stato d’emergenza, come dichiarato dal presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati, bensì sull’allungamento delle misure anti-Covid, in scadenza proprio il 14 luglio. In sostanza, i senatori saranno chiamati a dire la loro su un semplice dpcm. Per la proroga dello stato d’emergenza, invece, lo strumento legislativo è diverso: serve una delibera del consiglio dei ministri. E non è questo il caso, almeno non per ora. Dopo le polemiche politiche e le accuse a Conte (reo secondo le opposizioni di aver tentato un blitz per prolungare i suoi poteri straordinari), è stata una velina di Palazzo Chigi a chiarire la vicenda. Una precisazione che, pur non citando mai le parole della Casellati, di fatto annulla la sua ricostruzione. “Martedì ci sarà, in Parlamento, un voto su questo” ha detto il presidente del Senato al Tg5, rispondendo proprio a una domanda sullo stato d’emergenza e aggiungendo una sua considerazione personale assai polemica. “Mi auguro che sia l’inizio di una democrazia compiuta, perché in Parlamento e al Senato siamo ormai gli invisibili della Costituzione” ha detto la Casellati, criticando indirettamente la gestione della crisi da parte dell’esecutivo. Parole, quelle della seconda carica dello Stato, arrivate dopo gli attacchi della coalizione di cui fa parte. Nel pomeriggio, però, Palazzo Chigi ha fatto sapere alle agenzie di stampa che martedì si voterà in Parlamento sulle comunicazioni del ministro Roberto Speranza sul nuovo dpcm, destinato a prorogare le norme anti contagio in scadenza il 14 luglio. Per la proroga dello stato d’emergenza, che scade il 31 luglio, è invece necessario non un dpcm ma una delibera in Consiglio dei ministri, su cui il premier Giuseppe Conte riferirà in Parlamento. Sul dpcm, che dovrebbe in sostanza prorogare le norme esistenti, Conte ha delegato Speranza a riferire martedì, prima – spiegano fonti di governo – che il provvedimento venga firmato. Mentre sullo stato d’emergenza, se il governo si orienterà come probabile per la proroga, sarà Conte stesso a riferire prima del 31 luglio. Una precisazione di merito e di metodo, quindi, che ha fatto seguito a quella fatta circolare neanche 24 ore prima, con la presidenza del Consiglio che aveva sottolineato come la decisione sulla proroga dello stato d’emergenza non era stata ancora presa e che prima ci sarebbe stato un passaggio doveroso in Parlamento. Rassicurazione che però non aveva placato il centrodestra, che ha attaccato duramente il governo e chiesto al Pd e a Italia Viva di dire no alla proroga. Appello caduto nel vuoto, visto che Zingaretti l’ha subito rispedito al mittente, assicurando che “il Pd è pronto a sostenere qualsiasi scelta del Governo“.
Gelmini (Fi): “Conte voleva un blitz. Pd e Iv dicano no a questa incoronazione” – “Conte voleva un blitz – ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo berlusconiana alla Camera – Consiglio dei ministri lampo, magari notturno; stato di emergenza prorogato al 31 dicembre; pieni poteri confermati al presidente del Consiglio. Punto. La levata di scudi delle opposizioni – ha detto l’ex ministro – ha stoppato questo maldestro tentativo, adesso la decisione dovrà essere presa dal Parlamento. Ai 5 Stelle non chiediamo niente, sarebbe pretendere troppo – ha aggiunto – ma ci rivolgiamo invece a Partito democratico e Italia Viva, affinché dicano ‘no’ a questa inutile incoronazione pretesa da Conte. Fermo restando il livello di guardia, da tenere alto rispetto al Covid – ha concluso la Gelmini – non è più accettabile un premier che si atteggia a capo assoluto della Repubblica italiana. Siamo una democrazia matura, non abbiamo bisogno di snaturare le nostre istituzioni per affrontare la coda della pandemia“.
Calderoli (Lega): “Governo si è dato poteri da stato di guerra” – Sulla stessa linea la Lega di Salvini: “Con l’emergenza Covid il Governo si è indebitamente appropriato di pieni poteri straordinari attribuibili, come previsto dall’articolo 78 della Costituzione, solo nello stato di guerra – ha detto il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli – Uno stato che deve essere deliberato dalle Camere, quindi il Governo si è mosso fuori dal solco della carta costituzionale. Volendo prolungare lo stato di emergenza – ha spiegato l’esponente del Carroccio – si vuole continuare su questa cattiva strada perché solo così Conte e la sua maggioranza sperano, o meglio si augurano, di tenere in vita un Governo in coma depassè. Basta scuse, basta balle – ha attaccato – se c’è un’emergenza allora lo strumento dettato dalla Costituzione c’è: è il decreto legge che prevede tra l’altro condizioni di necessità e di urgenza. Peccato però che il decreto legge debba essere votato per la sua conversione in legge da quel, per loro ormai inutile orpello, che è il Parlamento. O decreti leggi o a casa – ha concluso Calderoli – O meglio andate a casa subito così la smettete di fare danni al Paese e alla democrazia”.
Zingaretti (Pd): “Noi stiamo con Conte” – Ritornando alle accuse di Forza Italia, la Gelmini ha chiesto a Italia Viva e soprattutto al Pd di dire no all’iniziative del presidente del Consiglio. Appello vano, almeno a sentire le parole del segretario democratico Nicola Zingaretti: “Il Partito democratico è pronto a sostenere qualsiasi scelta del Governo utile a contenere la pandemia. Chi nel mondo non lo ha fatto sta pagando un prezzo drammatico” ha scritto su Twitter il leader dem. Più articolata, ma simile la posizione dei renziani di Italia Viva: “Se questo prolungare lo stato di emergenza permette al Paese di poter utilizzare, anche dal punto di vista normativo, in modo straordinario alcuni strumenti che oggi abbiamo per dare risposte certe al Paese è un fattore positivo. Ma non possiamo limitarci semplicemente a prolungare una data con misure che servano solo a calmierare le fatiche che oggi viviamo” ha detto il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. Che poi ha aggiunto: “Abbiamo dovuto mettere in campo tanti strumenti che sostenessero oggi le famiglie, i lavoratori – ha aggiunto – ma se accanto a questo non mettiamo misure di investimento e di coraggio, come l’approvazione del Family Act o come il Piano choc nel dl semplificazione, di questo prolungarsi dello stato di emergenza facciamo semplicemente uno stallo. Siccome questo governo – ha concluso – vuole essere un governo che accompagna l’Italia al futuro che si merita di avere, utilizziamo questo prolungarsi come un ulteriore volano per investimenti, innovazione e anche semplificazione”.