“Dico questo per mettere in guardia soprattutto i gruppi parlamentari del Pd: quando tra qualche mese dovremo discutere del riparto del fondo sanitario nazionale, la Campania farà la guerra termonucleare. E misureremo la coerenza di tutti, a cominciare dal Pd, perché la verità viene prima delle bandiere di partito, anche di quelle del Pd. E’ una vergogna intollerabile“. Lo annuncia il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel suo intervento al congresso programmatico del Pd di Napoli, all’Ippodromo di Agnano.
“Imparate a memoria questo catechismo, questo versetto del Vangelo – aggiunge – la Regione Campania ogni anno riceve 45 euro pro capite in meno rispetto a un cittadino del Veneto, 40 euro in meno rispetto alla Lombardia, 65 euro in meno rispetto all’Emilia Romagna, 30 euro in meno rispetto al Lazio, che è la Regione omologa alla Campania. Quando difendiamo i nostri interessi, dobbiamo stringere i pugni. Partiti, bandiere? No, veniamo al sodo. Non è che possiamo pensare di continuare con un sistema di riparto che toglie ogni anno alla Campania 300 milioni di euro. Questa cosa non succederà più”.
Nel suo discorso, De Luca elenca i risultati raggiunti dalla sua amministrazione, non risparmiando staffilate sparse, soprattutto sull’uscita dal commissariamento sanitario: “Abbiamo perso i primi due anni con la nomina di un commissario che era uno squinternato. Poi è arrivato un pinguino che non sapeva neanche dove fosse Napoli. Abbiamo perso tempo inutilmente. Abbiamo anche superato la soglia necessaria per i livelli essenziali di assistenza. Ricordo che erano i tempi dei No Vax. Meglio non dire altro, mi sono imposto di fare training autogeno, se non altro per non fare pubblicità gratuita. Sono sulla linea di Virgilio: “Parce sepultis”. Pietà per i morti. Stavo anche pensando che abbiamo avuto alla direzione del ministero della Salute – continua – qualcuno che faceva propaganda per i No Vax (Giulia Grillo, ndr). Di questi 4 mesi di lavoro che abbiamo fatto il Pd spesso non si è accorto, talmente impegnato come era nelle guerre tribali. Manco un volantino. Poi ci è capitata l’epidemia e abbiamo fatto una cosa che non si aspettava nessuno. In tutta Italia si aspettavano l’ecatombe in Campania. Bene, diciamolo con sobrietà e con umiltà, ma anche a testa alta: la Campania è la Regione che è stata prima in Italia nella lotta contro l’epidemia da coronavirus. Chiaro?”.
Durissimo il j’accuse del presidente campano al Pd nazionale e locale, benché accrediti apprezzamento e stima per il segretario dem Nicola Zingaretti: “Se vogliamo essere brutalmente chiari, dobbiamo dire che veniamo da anni di nulla. Il lavoro da fare è complicato sia sul piano nazionale, sia sul piano locale. Sul piano nazionale, vorrei che non avessimo toni autoconsolatori. Sono tra quelli che apprezzano il lavoro di unificazione del partito fatto da Zingaretti. Apprezzo anche i suoi elementi di sobrietà e di semplicità. Ma qualche settimana fa mi è capitato di fargli una domanda: ‘Secondo te, se chiediamo a un cittadino normale per che cosa si caratterizza il Pd, io penso che non sarà in grado di rispondere’. L’immagine, l’identità del Pd non sono percepite dai cittadini normali – prosegue – Il Pd è un partito di che cosa? Non capisco perché il Pd nazionale continui a non fare proprio un obiettivo. Sembra incredibile, ma dalla bocca dei nostri dirigenti bisogna strappare con le tenaglie una cosa seria. Uno, due, tre temi portanti dell’identità di un partito sono indispensabili. Continuo a non capire perché ad esempio il partito non recepisce il piano lavoro per 300.000 giovani del Sud. Il lavoro che il Pd ha da fare è ancora complicato sul piano nazionale, ma dobbiamo accompagnare con grande simpatia e con grande solidarietà il lavoro di chi cerca di costruire oggi un partito degno di questo nome”.
E sul Pd di Napoli, è tranchant: “Qui abbiamo perduto il rispetto della gente, il che è gravissimo. Quando per anni ti presenti come partito che non è in grado di presentare una sola iniziativa politica, ma come partito tribale, organizzato per tribù territoriali, non è che puoi avere il rispetto della gente. Credo che abbiamo vissuto una condizione di totale solitudine. Per le cose che facevamo tutte le volte mi domandavo: ‘Ma Santo Dio, nemmeno un volantino?’. C’è una Regione che dopo 10 anni esce dal commissariamento sanitario e fa un miracolo: neanche un volantino. Il nulla“.
Battuta finale di De Luca al presidente dem commissione Attività Produttive della Regione Campania, Nicola Marrazzo: “Mettetevi la mascherina intanto e non vi distraete. Vi vedo tutti belli rilassati. Qui la metà del pubblico sta tutto sportivo. Marrazzo, mettiti la mascherina, che ti possano ammazzare“.