In Italia per gli studenti disabili, con disturbi dell’apprendimento, deficit intellettivi o cognitivi nei conservatori non è prevista nessuna tipologia di sostegno e assistenza durante l’intero percorso di studi nell’Alta Formazione Artistico e Musicale (AFAM). Mentre nelle scuole primarie e secondarie e nelle università gli allievi con disabilità possono ricevere supporto, seppure con tante criticità, questo non avviene nelle accademie di musica.
Proprio per colmare questo vuoto, il 22 maggio è stata depositata in Parlamento una proposta di legge per istituire dei comitati specifici per la disabilità nei conservatori e la figura dei tutor che dovrebbero accompagnare gli studenti disabili nel loro percorso accademico. Per accendere un faro su questo problema Fabrizio Acanfora, ex studente di conservatorio e autistico ad alto funzionamento, insieme ad un gruppo di docenti di musica impegnati per i diritti dei disabili conosciuti durante una conferenza in Parlamento a dicembre 2019, ha lanciato una petizione su change.org.
“Ancora oggi – si legge nella petizione – nonostante le norme stratificate nell’ordinamento italiano volte a garantire la parità di ogni cittadino di fronte allo Stato e nel diritto allo studio, per gli studenti con disabilità che scelgono di accedere all’AFAM parificata con l’università, non trova piena applicazione la tutela del diritto allo studio”. Per Acanfora “l’obiettivo della raccolta firme è divulgare il più possibile la questione, far emergere questa discriminazione e soprattutto far arrivare un messaggio forte ai legislatori affinchè questa iniziativa non venga dimenticata come spesso succede quando riguarda le persone più fragili e meno tutelate”.
Acanfora, che insegna disturbi dello spettro autistico al Master in Musicoterapia della Universitat de Barcelona ed è autore del libro Eccentrico. Autismo e Asperger in un saggio autobiografico, ha vissuto sulla propria pelle questi disagi. “Ho avuto una grande quantità di difficoltà per arrivare al diploma, principalmente sociali e di metodologia di apprendimento”, racconta. All’epoca era riuscito a frequentare il conservatorio perché non avendo ancora una diagnosi, “ero solo un ragazzo considerato ‘difficile’, ma oggi se sei disabile o neurodiverso nemmeno ti fanno passare l’esame di ammissione, perché gran parte dei docenti non ha una preparazione adeguata sul sostegno e non vogliono prendersi la responsabilità di portare avanti la formazione di studenti con necessità speciali”.
Così Acanfora, pur vivendo in Spagna, ha voluto impegnarsi in prima persona e sostenere questa battaglia civile di uguaglianza per far sì che le cose cambino. “Vorrei rendere finalmente i conservatori dei luoghi inclusivi anche, ad esempio, per ragazze e ragazzi con disturbi dell’apprendimento o dello spettro autistico, ma non solo”, racconta a ilfattoquotidiano.it. “Quelli che lo fanno sono pochissimi, in quei rari casi dipende dal buon cuore dei singoli istituti e docenti. Ma non esiste una garanzia assoluta a livello nazionale per questi studenti che vengono di fatto penalizzati”. Il suo appello finale è rivolto ai cittadini per aiutare a mantenere viva l’attenzione su questo argomento firmando la petizione online (QUI LA PETIZIONE) e alle istituzioni preposte per garantire pari diritti per tutti gli studenti.