I primi exit poll sul ballottaggio che ha chiamato al voto 30 milioni di elettori dicono che Duda è leggermente in vantaggio con il 50,8% dei voti. Il sindaco di Varsavia avrebbe preso invece il 49,2%. Solo al termine dello spoglio questa notte si potrà avere con certezza il nome del vincitore. In gioco ci sono scenari molto diversi per l’avvenire del Paese
Sarà un pugno di voti a decidere l’esito delle elezioni presidenziali polacche. I primi exit poll sul ballottaggio che ha chiamato al voto 30 milioni di elettori dicono che il presidente uscente, Andrzej Duda, è leggermente in vantaggio con il 50,8% dei voti. Lo sfidante, il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski, avrebbe preso il 49,2%. Un dato incerto che potrebbe essere ancora meno affidabile del solito, visto che era consentito anche il voto per posta, causa coronavirus: solo al termine dello spoglio si potrà avere con certezza il nome del vincitore.
In gioco ci sono scenari molto diversi per l’avvenire del Paese, quanto diversi sono i profili dei contendenti, che hanno in comune soltanto l’età: 48 anni. Il presidente uscente, studi giuridici alle spalle, sposato con una figlia, è un populista cresciuto nell’entourage dei Kaczynski e oggi punta sui valori tradizionali e sull’orgoglio nazionale dei polacchi. Trzaskowski, due figli, è invece un europeista convinto, che nella tolleranza verso l’altro e nel rispetto delle minoranze vede le vere chance per lo sviluppo di una piena democrazia nel suo Paese. Duda è sostenuto dal partito conservatore Diritto e giustizia (Pis) del leader Jaroslaw Kaczynski, nonché dal governo del premier Mateusz Morawiecki. Il sindaco di Varsavia, che ha iniziato la sua esperienza politica nel consiglio comunale della città 12 anni fa, e poi è stato eurodeputato e viceministro degli Esteri, è appoggiato dalla Coalizione civica, il maggior partito d’opposizione, e dai governi locali, che vedono in lui l’ultima possibilità di salvare la Polonia dai tentativi del Pis di accentrare il potere.
Per sostenere Duda è stato messo in moto l’intero apparato dello Stato: i comizi, oltre che da lui, sono stati organizzati anche da diversi membri del governo, che nel frattempo ha sospeso le sedute (l’ultima si è tenuta il 16 giugno). A favore del presidente uscente si è schierata anche la chiesa: l’arcivescovo di Cracovia Marek Jedraszewski ha lanciato un appello affinché i fedeli scegliessero il candidato “che segue i valori cristiani”. Trzaskowski ha invitato invece dal canto suo a lasciare da parte “conflitti e menzogne” e guardare al futuro. Il suo è sembrato un linguaggio più giovane, diverso, veicolato molto dai social network.La moglie Malgorzata ha promesso di occuparsi dei diritti delle donne.