L'ex deputato M5s si schiera accanto al premier, che in un'intervista al Fatto Quotidiano ha avvertito che società pubbliche non potranno essere nell'azionariato di Autostrade insieme ai Benetton: "Quando dice che lo Stato non può essere 'socio di chi prende in giro le famiglie delle vittime', io sono assolutamente con lui. Avanti tutta. Io sarei per la nazionalizzazione"
“Non mi era mai capitato di leggere parole così nette da parte di un premier a sostegno dell’interesse generale”. Alessandro Di Battista si schiera accanto al premier Giuseppe Conte, che in un’intervista al direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio ha avvertito che lo Stato non potrà essere socio dei Benetton nell’azionariato di Autostrade, quindi se la holding Atlantia, controllante della concessionaria, non dovesse farsi da parte la sua intenzione è quella di finalizzare l’iter di revoca. Il dossier verrà discusso martedì durante il Consiglio dei ministri, dove sarà necessario fare sintesi viste le posizioni espresse da Italia Viva, che caldeggia un intervento di Cassa Depositi e Prestiti diluendo le quote di Atlantia senza escluderla dall’azionariato.
“Quando Conte dice: ‘Questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull’altare dei loro interessi privati'”, con un chiaro riferimento alla famiglia di Ponzano Veneto, “io mi sento orgoglioso e gli dico grazie”, prosegue Di Battista parlando all’Adnkronos. “Io sono per la nazionalizzazione di Autostrade oggi in mano ai Benetton – specifica – Magari su questo io e Conte non la pensiamo allo stesso modo”. Ma quando “dice che lo Stato non può essere ‘socio di chi prende in giro le famiglie delle vittime’, io sono assolutamente con lui. Avanti tutta, su questa battaglia tutto il Paese è con il presidente del Consiglio, perché tutti gli italiani sanno che la durezza di oggi eviterà tragedie future”, aggiunge Di Battista.
“Io ho un un rapporto molto leale con il presidente del Consiglio. Lui sa che se ho da fare una critica al governo non ho nessun problema a farla pubblicamente”, aggiunge l’ex deputato grillino. “Per esempio non sono d’accordo con alcune grandi opere – conclude – e insisto sulla necessità di investire nel servizio ambientale per dare occupazione nei prossimi 3 anni a centinaia di migliaia di giovani riducendo l’impatto della disoccupazione giovanile sui risparmi delle famiglie”.