“Handicappata, stranieri di m…”. La giocatrice della Nazionale di basket in carrozzina, Beatrice Ion, è stata aggredita con minacce e insulti razzisti ad Ardea, vicino a Roma: il padre, che è intervenuto per difenderla, è stato colpito al viso, finendo in ospedale con uno zigomo e un dente rotti. Sono dovuti intervenire i carabinieri per calmare e allontanare l’uomo che li aveva aggrediti.
È stata lei stessa a raccontare tutta la vicenda sui social, poi ripresa dal Corriere della Sera: l’atleta e la sua famiglia si trovavano nella loro casa sul litorale romano. A causa della sua disabilità – è poliomelitica – ha un permesso speciale per parcheggiare in aree altrimenti riservate. E sarebbe stato proprio questo il motivo scatenante dell’aggressione: la ragazza, 23 anni, si trovava in auto con la madre quando un uomo si è avvicinato urlando loro di scendere. A quel punto è intervenuto il padre, che tornava da una passeggiata: “Papà non è riuscito quasi a parlare, colpito da una testata e altro. Urlava anche davanti ai carabinieri: ho un curriculum criminale, a tua figlia handicappata la becco per strada e mi faccio fare un lavoretto… Sono stati davvero brutti momenti”.
Beatrice è arrivata in Italia da Orsova, in Romania, quando aveva sei anni. Ha ottenuto la cittadinanza italiana e ha iniziato a basket in carrozzina quando aveva appena 11 anni: da allora ha vinto 2 scudetti, 3 Supercoppe italiane, 3 Coppe Italia. Adesso gioca nella Amicacci Giulianova. “Tralasciando le offese che mi ha fatto perché sono disabile, mi ha detto che siamo stranieri del ca… e che dobbiamo tornare nel nostro Paese. Non dite che il razzismo in Italia non esiste perché io l’ho vissuto oggi dopo 16 anni che vivo qui e fa male”.
L’uomo che ha colpito il padre, dice ancora, non era solo, ma gli altri sarebbero rimasti fermi a osservare: “A voi che ci avete aggrediti, vergognatevi: saremo anche stranieri ma abbiamo più dignità di voi. E voi che avete guardato il tutto senza alzare un dito vi dovreste vergognare più di loro“.