“Dedico le onorificenze a tutti i morti, alla memoria di tutti i morti, che sono tanti tanti. Cominciando dal fascismo e dal nazismo e un po’ anche la dittatura comunista. Ho avuto da fare con tutte e tre io”, così lo scrittore e insegnante Boris Pahor, che in agosto compirà 107 anni, ha ringraziato i presidenti della Repubblica italiana Sergio Mattarella e della Repubblica slovena, Borut Pahor, dai quali ha ricevuto rispettivamente il riconoscimento di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana e quello sloveno dell’Ordine per meriti eccezionali. Pahor il 13 luglio 1920 assistette, all’età di sette anni, all’incendio del Narodni dom,l a casa del popolo, sede centrale delle organizzazioni della comunità slovena di Trieste. Oggi è unico testimone vivente di quanto accaduto. Pahor è il simbolo vivente del travagliato rapporto fra i due popoli: ha subito la persecuzione fascista, la deportazione nei campi di concentramento nazisti e la messa al bando dalla Jugoslavia di Tito.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione