Trentanove anni, nato a Busto nel quartiere dei Santi Apostoli da genitori eritrei, fino a qualche mese fa era stato allenatore della squadra esordienti dell'Accademia Internazionale Calcio. Eletto con la lista Busto Grande, nel frattempo la compagine è confluita in Lombardia Ideale, un network vicino a Salvini fondato dal governatore Fontana. In consiglio era famoso perché non interveniva mai anche se nei fatti era la "stampella" della maggioranza. Il suo voto ad esempio risultò decisivo nel maggio 2019 per far slittare di una settimana un consiglio comunale rovente proprio sull'inchiesta 'Mensa dei Poveri'
Paulos Dawit Efrem, per tutti Paolo Efrem, il consigliere comunale di Busto Arsizio arrestato dalla Guardia di Finanza di Milano con l’accusa di emissione di false fatture con l’aggravante dell’agevolazione delle cosche, era stato definito in città il consigliere “silente“. Trentanove anni, nato a Busto nel quartiere dei Santi Apostoli da genitori eritrei. Suo papà era arrivato in Italia nel 1973 nel bel mezzo della guerra tra Etiopia ed Eritrea. Una terra che gli è rimasta nel cuore. Famiglia importante, quella del primo consigliere di colore a Busto: lo zio Sebaht Ephrem aveva ricoperto infatti il ruolo di ministro della Difesa e poi anche dell’Energia. Nel marzo 2018 anche Paolo entra in politica, diventa consigliere comunale per Busto Grande, una lista apparentemente civica nata come schieramento trasversale che fin dall’inizio tuttavia ha sostenuto la figura del sindaco di centrodestra, Emanuele Antonelli. Nel frattempo la compagine è confluita nella lista di Lombardia Ideale, un network vicino a Salvini fondato da Attilio Fontana, tanto da diventare Busto Grande Ideale.
Il coordinatore della lista a Busto è Matteo Sabba, attuale presidente del distretto del commercio di Busto che ha accolto con incredulità la notizia dell’arresto di Efrem: “Sono totalmente incredulo – dice Sabba – appena ho letto la notizia mi si è raggelato il sangue perché si tratta di temi molto delicati. Prima di esprimere un’opinione però voglio capire bene di cosa si tratti. Sui temi legati alla legalità sono sempre stato molto severo. Un fatto che mi sorprende, resto incredulo e voglio capire con esattezza, proprio perché lo conosco da anni, è un mio amico. Un ragazzo impegnato nel sociale anche con la squadra di calcio“.
Fino a qualche mese fa, infatti, Efrem era stato allenatore della squadra esordienti dell’Accademia Internazionale Calcio di Milano. Di recente aveva ottenuto il patentino da tecnico UEFA B. La passione per il calcio evidentemente lo stava proiettando verso sogni più grandi, magari verso la panchina della nazionale Eritrea. “Paulo – gli ha scritto un amico connazionale su Facebook tre mesi fa – tu sei destinato alla nazionale Eritrea e andremo a vincere la Coppa d’Africa”. Più attivo sui social dove ama citare Mark Twain e Cicerone, piuttosto che in consiglio comunale dove i colleghi lo ricordano quasi come un’ombra a sostegno della maggioranza di Antonelli. Strategico per offrire il proprio voto in assemblea. Sui social non aveva risparmiato dure critiche a chi, durante la crisi sanitaria, si era allontanato dalla Lombardia: “Scappate pure via dalla Lombardia adesso che c’è un problema – ha scritto l’8 marzo su Facebook – però poi non ci tornate quando le cose torneranno come prima. Siete imbarazzanti”.
In consiglio, invece, Efrem il “silente” non interveniva mai anche se nei fatti era la “stampella” della maggioranza. Il suo voto ad esempio risultò decisivo nel maggio 2019 (12 voti contro 11) per far slittare di una settimana un consiglio comunale rovente nel quale si erano chieste al sindaco delucidazioni a proposito dell’inchiesta ‘Mensa dei Poveri‘. Al quotidiano locale on line Malpensa24 il consigliere spiegò quel voto in favore del rinvio come “utile per approfondire meglio la questione dell’aggregazione legata alla delibera sulla partecipata, ma anche per avere un quadro più preciso di quanto sta accadendo con l’indagine in corso. Decisione di buon senso”.
In una nota, diffusa in quel “caldo” mese di maggio, il Pd di Busto, aveva attaccato duramente il consigliere “silente”: “Non vogliamo dare lezioni di politica a nessuno, ma non possiamo assolutamente accettarle da chi dal giorno del suo insediamento non ha mai espresso la propria opinione su nessun tema, in un silenzio assordante, demandando commenti e pensieri a manine fuori dall’aula consiliare”. Anche il consigliere del Movimento 5 stelle, Luigi Genoni, lo descrive come un’ombra a sostegno delle delibere di maggioranza: “Non interviene mai. Un fantasma. Una persona che in Consiglio fa solo presenza. Mai intervenuto in due anni in modo significativo. Lui è entrato in modo abbastanza silente. Non lo abbiamo mai visto in alcuna commissione. Alza la mano quando c’è la maggioranza che delibera. È perfettamente allineato con chi governa. Un voto sicuro per il sindaco”. Sul suo profilo LinkedIn Efrem si definisce un consulente. Secondo l’ultima dichiarazione dei redditi nel 2019 ha guadagnato circa 49mila euro. Sempre secondo il profilo LinkedIn sarebbe anche Talent Scout alla Taribo West Academy.