Genova vive un’altra giornata di calvario per i lavori nelle autostrade liguri. La chiusura di un tratto della autostrada A7 Genova-Milano, per una asfaltatura, ha dato il colpo di grazia alla viabilità messa in crisi dai cantieri delle gallerie e il nodo autostradale del capoluogo ha vissuto oggi una delle mattine peggiori. Il traffico è stato paralizzato per ore e migliaia di auto incolonnate hanno potuto iniziare a muoversi, lentamente, solo dopo le 11:15, quando il tratto è stato riaperto. Automobilisti e camionisti sono rimasti imprigionati in code di 14 chilometri per Milano e di 9 km verso la Francia. Nel pomeriggio la situazione è tornata alla ‘normalità’, che significa disagi in A10 con un chilometro di coda, in entrambe le direzioni, tra il bivio A10/A26 Trafori e Arenzano, code in A26 al bivio A26/A10 Genova-Ventimiglia provenendo da Gravellona Toce verso Ventimiglia, caselli chiusi nelle due riviere con tir e automobilisti costretti a invadere i fragili borghi antichi sul mare.

La Liguria da settimane sta vivendo una situazione difficile sotto il profilo degli spostamenti sia nel Ponente che nel Levante a causa di numerosi lavori, in particolare le ispezioni delle gallerie che la concessionaria Aspi sta ultimando in questi giorni. Anche lunedì turisti e lavoratori hanno dovuto sopportare ingorghi sulle statali, con ripercussioni anche sulla viabilità cittadina: 13 i chilometri che si erano formati lungo la A26, 3 lungo la Milano-Genova e 7 lungo la A10. Una situazione che ha spinto il presidente ligure Giovanni Toti a ribadire che è stata avviata l’azione legale civile contro Aspi e il ministero dei Trasporti per avere un risarcimento danni. E invitando la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli a fare un passo indietro. De Micheli che ha replicato a distanza annunciando che “nel Piano strategico Italia Veloce sono pronti 16,4 miliardi per le infrastrutture della Liguria. E’ fondamentale che abbia un sistema infrastrutturale moderno e sicuro: porti, aeroporti, strade e ferrovie all’altezza del suo ruolo economico e turistico”.

Sul fronte legale si muovono anche i comitati di cittadini. Mercoledì, il Comitato Autostrade Chiare, che riunisce centinaia di utenti ed è nato a seguito della tragedia del ponte Morandi, incontrerà il prefetto di Genova per chiedere interventi: “La situazione attuale è tornata quella pesantissima di dicembre scorso con migliaia di utenti condannati a code infinite a causa dei cantieri”, spiegano i promotori, invitando a “partecipare, in modo legale e civile con striscioni e fischietti”.

Lunedì sul sito del Comitato è cresciuta l’esasperazione: “Siamo letteralmente sequestrati, fermi da un’ora sulla A10 al km 43 direzione Genova, senza alcun motivo – scrive un automobilista – Prima dell’uscita di Savona il pannello segnalava 3 chilometri di coda al km 41. Fossero stati chiari indicando subito da Savona avrei avuto la possibilità di uscire, non rimanendo intrappolata in questo inferno! E ci fanno pure pagare”. “Oramai i cartelli luminosi non segnalano più niente. Sono appena entrato a Genova Aeroporto, direzione Savona. Subito dopo la barriera c’è già coda. Non era segnalato. Che schifo”, scrive un altro. “Non mettetevi in viaggio sulla A10 da Savona verso Genova. I cartelli indicano coda a tratti fino ad Albisola ma è tutto bloccato”, avverte ancora un utente.

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