Ormai da diversi anni sui social si è diffuso il movimento #FreeBritney che chiede a gran voce che la superstar sia liberata dalla tutela del padre padrone Jamie, che ha preso letteralmente in mano tutta la sua carriera dopo la crisi nervosa tra il 2007 e 2008. Dopo essere uscita dalla clinica, la carriera della cantante è decollata di nuovo, si è fidanzata e sembra essere rinata. Ci si chiede dunque perché il padre abbia ancora potere decisionale su di lei dopo 12 anni. Il 22 luglio l'udienza che potrà sciogliere il vincolo tra i due
La storia professionale e umana di Britney Spears ha dell’incredibile. Una delle popstar più amate della musica internazionale ha vissuto momenti davvero difficili, dovuti al successo ed alla notorietà. A soli 4 anni ha debuttato nel mondo dello show business, poi è diventata la stellina della Disney, fino al 1999 quando è esplosa con l’album d’esordio “…Baby One More Time”. Poi sono arrivati i due figli Jayden e Sean (avuto dall’ex marito Kevin Federline) e piano piano la mente di Britney si è “spenta”. Tra il 2007 e il 2008 è stata ricoverata per una grave crisi nervosa (le foto della sua testa rasata hanno fatto il giro del mondo) fino a quando il padre Jamie ha preso in mano la situazione e al tribunale ha chiesto che diventasse tutore legale di tutto il patrimonio e la carriera della figlia. Jamie Spears è pagato circa 130mila dollari all’anno per il suo ruolo. Il termine legale in California è “conservatorship” e diversi esperti legali hanno storto il naso per questo provvedimento perché – opinione confermata anche dal Los Angeles Times – viene applicata, in genere, a chi ha disturbi mentali o è anziano. Non è il caso di Britney Spears, perché, a due mesi dal rilascio della clinica, si è data da fare per la ripresa della sua carriera. È comparsa nella serie “How I Met Your Mother”, ha lanciato il singolo e il video “Womanizer”, ha pubblicato 4 dischi, fatto tour mondiali e gli show a Las Vegas tutti esauriti (poi sospesi a causa delle gravi condizioni di salute del padre), è stata giudice a X Factor, ha pubblicizzato profumi e una linea di intimo per un ammontare totale di 138 milioni di dollari. Attualmente si stima che il suo patrimonio netto sia di 60 milioni di dollari. Numeri che fanno gola, anche ad un padre.
Il profilo Instagram Diet_Prada – condiviso anche da Chiara Ferragni – ha riassunto con un post molto bene tutte le fasi della controversa vicenda sottolineando, come il signor Spears in realtà non solo amministra i beni della figlia, ma ha un potere decisionale che va al di là di ogni prerogativa. Ad esempio la Spears deve chiedere il permesso al padre per guidare, sposarsi, avere bambini, prendere un caffè da Starbucks (strano, ma vero), vedere i suoi figli, sapere quanto spende e quando va a fare shopping, l’utilizzo dei social è costantemente monitorato e se Britney contatta o incontra qualcuno è importante che quest’ultimo sia controllato. Ad esempio, Iggy Azalea, che ha collaborato con lei per una canzone insieme, è stata perquisita dalla testa ai piedi per un controllo anti-droga. Non è tutto. Sembra anche che la discografica della cantante, d’accordo sempre con il padre, abbia sempre vietato alla cantante di esprimersi con la sua reale voce. Infatti sembra che il timbro di Britney sia molto più vicino a quello della collega Christina Aguilera. Ma se l’avessero lasciata esprimersi liberamente sarebbe venuta meno l’immagine della bimba prodigio che diventa improvvisamente una star mondiale. Secondo la stampa americana addirittura Britney avrebbe inciso un disco acustico nel 2006 dal titolo emblematico “Original Doll” (“Bambola originale”) che sarebbe poi scomparso dai radar della discografia ufficiale della popstar.
“Quindi la carriera di Britney – sostiene il profilo Instagram Diet_Prada – è sempre stata portata avanti con il pilota automatico. Se infatti si facesse attenzione alla sua musica, ci accorgeremmo che da anni, la cantante, è controllata e trattata come prodotto commerciale. Lo si capisce dai testi delle sue canzoni e anche i video, dove appare quasi sempre in gabbia o in catene”.
Ecco perché è nato il movimento #FreeBritney che ha come obiettivo quello di far sì che la cantante possa esprimersi liberamente, senza vincoli. Una onda mediatica che è stata appoggiata da diverse personalità dello spettacolo, non ultima Miley Cyrus. Fatto curioso anche la madre di Britney, Lynne, che ha divorziato da Jamie nel 2002, appoggia il movimento. L’udienza per l’eventuale rimozione della tutela del padre è prevista per il 22 luglio, data che è stata posticipata a causa della pandemia e dei tribunali inaccessibili per il lockdown. E il padre? Non ha assolutamente intenzione di mollare la presa, i milioni di dollari in ballo sono tantissimi.