Tre casi in pochi giorni: dopo quello in provincia di Vicenza, oggi altri due centri estivi sono stati chiusi nel Bergamasco e in provincia di Reggio Emilia dopo che due dei bambini iscritti sono risultati positivi al coronavirus. Il caso lombardo, in particolare, è stato registrato a Nembro, uno dei comuni italiani più provati dalla pandemia. In entrambi i casi è scattato subito il protocollo per contenere i casi: come previsto dalle linee guida, i piccoli erano stati suddivisi in gruppi, quindi solo chi è stato a contatto con loro dovrà effettuare il tampone. In via precauzionale le strutture sono state temporaneamente chiuse.
Il caso di Rolo – La bimba era stata sottoposta al test perché il padre era stato contagiato: entrambi sono in buone condizioni di salute, ma subito è stato chiuso il campo estivo (in via precauzionale, nell’attesa dei risultati del test) e tutte le persone che hanno avuto contatti con lei – alunni e operatori – si trovano in isolamento preventivo. Come previsto dalle misure anti Covid, le attività erano state suddivise per piccoli gruppi: ora i 7 compagni della bambina e i 3 operatori verranno sottoposti al tampone. Chi ha aderito, scrivono i quotidiani locali, è stato convocato a Correggio ed esaminato con la modalità ‘drive through’. Il sindaco Luca Nasi ha invitato tutta la cittadinanza alla calma, sottolineando che il protocollo è stata eseguito alla lettera e che per ora non ci sono altri contagi.
Il caso di Nembro – La scoperta del caso risale a lunedì, quando un ospite dell’oratorio di 7 anni si rompe il braccio giocando. Trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, i medici gli fanno il tampone come da prassi: esito positivo. Una scoperta assolutamente casuale, perché il piccolo non aveva avuto sintomi di nessun tipo. Il Cre non è stato sospeso: il bimbo faceva parte, come prevedono le norme, di un gruppetto ristretto. Ora gli altri bambini e l’educatore saranno sottoposti al tampone e dovranno svolgere la quarantena, come ovviamente lo stesso bambino. Per gli altri (gli iscritti sono 250) l’attività potrà continuare normalmente. “Sono casi con cui dovremo convivere – fa sapere Claudio Cancelli, sindaco di Nembro – L’importante, anche in previsione di quello che accadrà a settembre con la riapertura delle scuole, è che ognuno faccia la sua parte rispettando le regole”.