“Nissan cambia Ariya” è quel titolo banale che avrebbe meritato l’arrivo dell’ennesimo suv elettrico ricavato da pezzi e brevetti in magazzino, giusto per dare un segno di vita all’interno dei nuovi equilibri nell’Alleanza con Renault. Ma non è così. In streaming web dal nuovo Nissan Pavillon di Yokohama, l’amministratore delegato Makoto Uchida presenta una vettura tra le più importanti nella storia della casa giapponese, a cui è affidato il debutto di una nuova personalità Premium Green, ad un livello più alto di lusso percepito e di prestazioni reali.

Nissan chiude definitivamente l’era di Carlos Ghosn e della sudditanza ad assillanti obiettivi di vendita imposti dall’alto che lasciavano poco spazio alla personalità tecnologica. Alla possibilità per il marchio giapponese di sfruttare tutte le potenzialità della sua esperienza ultra decennale nelle motorizzazioni ad emissioni zero. Non è cambiata aria, casomai a Yokohama si è accesa una idea: Tesla si può battere. O forse è appena successo.

Informazioni sull’arrivo di Ariya in Europa saranno disponibili nei prossimi mesi, ma il messaggio è stato già recapitato anche la Luca De Meo, nuovo numero dell’alleato Renault dal primo luglio. Nissan ha un nuovo logo, con un disegno più essenziale e digitale, e fa la sua prima apparizione su una vettura lunga 459 cm, larga 185 e alta 166, ma soprattutto con una raffinatezza stilistica che la avvicina molto al design tagliente e al lavoro curato sulle superfici che il gruppo Toyota dedica ai modelli del suo marchio di lusso Lexus.

Nissan Ariya compie un salto di classe anche negli interni, lontani anni luce dalla media compatta Leaf e piuttosto diventati competitivi con i marchi premium tedeschi, giocando con uno schermo unico dietro il volante che racchiude tutta la strumentazione e poi un abitacolo dalle linee essenziali dove il tunnel centrale è addirittura regolabile elettricamente per guadagnare anche una maggiore sensazione di spazio.

Andando oltre l’inevitabile integrazione dei sistemi di connessione e di assistenza alla guida ProPILOT con Navi-link, con l’aggiunta di dati stradali e tecnologia di rilevamento, quello che conta più sapere è che Nissan Ariya condivide volutamente poco con quanto visto finora a Yokohama. La piattaforma meccanica è del tutto nuova, nata per fare da base a motorizzazioni elettriche, con sospensioni posteriori multilink e una distribuzione dei pesi bilanciata all’origine e che consente cinque configurazioni possibili. Cioè una vera gamma che parte dalle versioni a trazione anteriore, la prima con motore da 160 kW e batteria da 63kWh di capacità per una autonomia di 360 Km, e la seconda con propulsore da 178 kW e accumulatore da 87kWh per 500 km.

Le versioni a trazione integrale e-4ORCE, con un secondo motore posteriore, sono poi la conferma certificata che nel mirino c’è Tesla. La edizione base ha batteria da 63kWh e 205 kW di potenza per 340 km di autonomia, seguita dalla e-4ORCE da 87kWh con 225 kW per 460 km di percorrenza, disponibile anche in una edizione Performance con una accelerazione 0-100 orari in meno di 5,7 secondi e che marca stretto l’idea dei pacchetti di potenza incrementali promossi con tanta partecipazione da Elon Musk.

Ariya è anche il primo modello Nissan con aggiornamenti automatici on the air dei vari software cruciali per un veicolo ad emissioni zero, come l’architettura elettrica ed elettronica, il telaio e le impostazioni del veicolo. In Nissan non è cambiata l’aria. Più probabilmente è girato il vento.

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