Si sbloccano le trattative interne al Partito democratico in Liguria e, dopo la riunione fiume di ieri sera, la scelta del candidato riprende esattamente dal punto dove si era incagliata un mese fa. È sempre Ferruccio Sansa, infatti, il nome che incarnerebbe meglio il programma imbastito dal tavolo degli alleati che si è riunito in questi mesi a seguito del via libera dei militanti grillini sulla piattaforma Rousseau all’accordo tra M5s e il Campo Progressista composto dal Pd assieme a tutte le liste alla sua sinistra. Le diverse anime del fronte giallorosso convengono infatti nel ritenere gli spunti programmatici, condivisi anche pubblicamente in un documento diffuso nelle scorse settimane dai sostenitori di Ferruccio Sansa, perfettamente sovrapponibili alla linea del fronte anti-Toti. I temi al centro: salute, ambiente, trasporti, lavoro e istruzione, trasparenza e partecipazione. In assenza di ulteriori colpi di scena quindi, in serata è atteso l’ultimo atto.
In questa prospettiva, Italia Viva è lanciata verso la corsa solitaria. E questo nonostante il diktat ad personam contro il giornalista del Fatto Quotidiano non sia arrivato dai vertici locali, disposti anche a sostenerlo, ma con un intervento diretto di Matteo Renzi proferito sui giornali e ribadito a margine della tappa ligure del tour di presentazione del suo ultimo libro. A rappresentare questo possibile fronte moderato, che dovrà chiarire ai suoi elettori le divergenze tra il proprio programma e quello del centrodestra di Toti, potrebbe essere proprio l’ex-preside di Ingengeria Aristide Massardo, auto-candidato alla presidenza e molto critico rispetto all’attuale giunta regionale, che ancora ieri ribadiva di non essere disponibile a “ruoli subalterni” nella campagna elettorale del fronte giallorosso. Sembrerebbe invece accantonata l’ipotesi lanciata e ritirata nell’arco di 24 ore da Raffaella Paita, ovvero la candidatura per Italia Viva di Elisa Serafini, ex-assessora della giunta leghista di Marco Bucci ora tra le fila del partito di Renzi.
Di fronte alla scelta di presentare un candidato proprio che trovasse d’accordo tutte le anime del Pd, che sarebbe il presidente di Aism Paolo Bandiera, la direzione dem ha comunque approvato un documento che ufficializza la scelta di dare la priorità al programma e alla tenuta dell’alleanza, e quindi si sarebbe di fatto rassegnata alla candidatura di Ferruccio Sansa, indigesta ai diverse correnti interne al partito. Sul tema dell’eventuale divergenze di vedute interne al fronte giallorosso su due temi caldi come il Terzo Valico e la Gronda, tema tirato in ballo più volte da Lega e Italia Viva, sfogliando il programma presentato dallo stesso Sansa si può leggere come sulla carta si tratterebbe di “non problemi”, in quanto centrosinistra e M5s avrebbero già trovato un accordo: nessuno stop ai lavori in stato di avanzamento, procedere per lotti autonomi sui lavori per la gronda, in modo da poter rendere subito operativa una prima tratta senza dover attendere i dieci anni previsti per la conclusione dell’opera che – comunque – resta appesa alla sospensione della concessione di Autostrade.
In attesa di capire “in tempi brevissimi” se arriverà l’accordo definitivo, nei giorni scorsi Ferruccio Sansa è stato presentato all’Aria che Tira (La7) come candidato in pectore per le Regionali e si è portato avanti sull’inizio di quella che si prevede come breve e difficile campagna elettorale: “Sulla situazione drammatica della viabilità in Liguria la Regione ha delle responsabilità evidenti e sta danneggiando cittadini, imprese e lavoratori, l’emergenza Covid è stata gestita malamente, la Liguria è stata una delle regioni con il maggior numero di morti in rapporto alla popolazione – ha dichiarato – Giovanni Toti in queste due vicende in particolare, autostrade e covid, ha delle responsabilità evidenti, non gli si può lasciare campo libero”. Si direbbe tutto definito quindi, ma per scrivere la parola fine a questa storia conviene attendere il summit che si terrà stasera tra i vertici del fronte giallorosso, che in questi mesi hanno saputo stupire con sbalorditivi rimpalli e colpi di scena.