Televisione

Vittorio Sgarbi, perché dobbiamo ringraziarlo

Vittorio Sgarbi è tornato a parlare della sua espulsione dalla Camera dei Deputati il 25 giugno nella trasmissione “In onda”, pronunciando parole che ci devono far riflettere. Risentiamo cosa ha detto: “Io sono sempre stato popolare, ma adesso tutti i ragazzi e tutti i bambini sono felici di avere finalmente un ribelle”. Non c’è motivo di pensare che non sia così e forse si può anche spiegare perché: Vittorio Sgarbi fa in tv uno sporco lavoro che gli altri si rifiutano di fare, quello del cattivo.

Tengo a precisare che qui stiamo parlando di televisione e non di politica, perché quello che è successo è stato spettacolo per le tv, l’unico modo che ha oggi il Parlamento per essere notato, diventare un set televisivo. La televisione è un racconto che non può pretendere di mettere in scena solo i buoni, giustamente i bambini non ci credono, perché nelle storie che piacciono a loro ci sono i buoni e i cattivi e lasciamo perdere che poi vogliono vedere morire i cattivi, in questo ragionamento è solo un dettaglio. Sgarbi a “In onda” ha anche detto che il suo atto è stato “preterintenzionale” cioè è andato oltre la sua intenzione. È mancata una spiegazione: perché non si è fermato? Perché generosamente ha accettato il suo ruolo e le sue conseguenze, che abbiamo visto subito dopo su internet, e la cui onda non è ancora conclusa.

Decine di insulti, meme in cui lo vediamo portato in giro nella bara da dei neri che ballano, cassonetti con frecce che indicano dove devono inserirlo i commessi, similitudini con la postura di chi sta prendendo il sole sulla sdraio in spiaggia e gli amici lo prendono in quattro per buttarlo in mare. Nessuno si commuove per il cattivo, lasciato solo davanti alla lapidazione dei social. La luce tv è eccessiva perché vuole rendere luminosi tutti i suoi protagonisti, ma, come direbbe Jung, tanta luce, fa anche tanta ombra, ma chi ha davvero il coraggio di mostrare la propria ombra in tv? Solo lui, Vittorio Sgarbi.

Qualche anno fa c’era anche Luca Barbareschi, ma è sparito. Ottimo cattivo è stato anche Alessandro Sallusti, ma da quando non è più fidanzato con Daniela Santanché ha perso un po’ di grinta, mostra inutili momenti di dolcezza. Non va attaccato Sgarbi, ma incitati gli altri protagonisti della tv, che nascondono al pubblico questo talento. Il pubblico ormai l’ha capito, dietro le quinte ci sono cattivi anche molto più cattivi di lui. Prendiamo Flavio Insinna: va in onda con due puntate sulla vita di Padre Pio eppure nei fuori onda mandati da “Striscia la notizia” sembrava Eli Wallach nel finale di Il Buono il brutto e il cattivo di Sergio Leone: “Hey biondo, sai di chi sei figlio tu? Di una grandissima P…” (musica di Morricone). Ma portiamole in scena queste cose.

Ci sono presentatori come il giornalista Massimo Gramellini che si esprimono con emoticon a forma di cuore in ogni situazione, ma che (dietro le quinte) hanno crisi isteriche di una violenza anche simpatica. L’audience gradirebbe. Non vogliamo solo Biancaneve, ma ci deve essere anche la strega cattiva contro cui urlare come si faceva contro “o’malamente” nella sceneggiata napoletana: “Sì, cadi nel burrone, vecchia bastarda!”

Altra cosa da correggere e poco credibile è, anche, avere “cattivi” solo di destra. La sinistra, purtroppo, attualmente non ha neanche un cattivo da proporre. Le servirebbe. Ci sta un po’ provando Michela Murgia, ma non può essere lasciata sola. Il cattivo di sinistra poi non sa fare il cattivo perché ci tiene a difendere il bene contro il male, quindi risulta più un papà severo, tipo Massimo Cacciari. No, il cattivo deve prendere totalmente la parte del male e ricordare che una parte di quel male è anche nostro, “sapete di chi siete figli voi? Di una grandissima P… (musica di Morricone)”. Usciamo da queste finzioni e solleviamo Vittorio Sgarbi da questo ingrato compito. Anche perché ormai si è capito che poi non è davvero così cattivo.

Mi è capitato di sospettarlo incrociandolo dietro le quinte. In più le ultime apparizioni sono un po’ contraddittorie, sono più una parodia della cattiveria, un maligno che sfocia nel comico. È di qualche tempo fa il video in cui si rotola sul pavimento di un autogrill, poi c’è stato quel finto rischio di annegamento dove un’onda gli ha portato via occhiali e mutande… Come può non fare simpatia? Anche la scena in cui i commessi lo portano fuori è obbiettivamente buffa e si può capire il perché sia piaciuta anche i bambini, sembrava uno di loro portato via dai bidelli. Quindi speriamo che la tv post Covid ci porti dei nuovi cattivi e Vittorio Sgarbi possa riposarsi un po’, finalmente. Anche di qui passa il rinnovamento. Non politico, ma televisivo, perché solo di tv qui si ragionava.