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Flavio Briatore: “Il Governo fa solo danni, servirebbe una bella Troika”

Il problema centrale per l'imprenditore è il fatto che "non ci sono certezze, ancora oggi non sappiamo cosa succede in Sardegna, se possiamo aprire"

“Il Governo fa solo danni, servirebbe una bella Troika“. Come sempre, Flavio Briatore non usa mezzi termini e, analizzando l’attuale situazione in Italia, lancia una provocazione evocando la famigerata “Troika” dell’Unione Europea. “Almeno ci sarebbe gente che è capace e che sa gestire delle situazioni – spiega l’imprenditore in un’intervista all’Huffington post -. Chi ci governa oggi, che intanto ha cambiato la scuola dei figli, ha fatto un upgrade del suo stile di vita, sa che se torna sul mercato guadagna il 100 per cento in meno di quello che prende oggi. Da 20.000 euro circa a zero. Lei assumerebbe uno di questi ministri in qualunque azienda? Io no, anche perché neppure parlano le lingue”.

Il problema centrale per Briatore è il fatto che “non ci sono certezze, ancora oggi non sappiamo cosa succede in Sardegna, se possiamo aprire. Loro (il Governo, ndr) non capiscono che se devi aprire un posto hai bisogno di case per i dipendenti, di fargli i contratti, di tutelare quelli che hanno un posto di lavoro. Io ho molti locali in Sardegna e ancora non so cosa devo fare. Noi abbiamo riaperto tutti i locali e abbiamo avuto aiuti dal Governo se li chiedevamo. In Inghilterra, a Montecarlo come in altre nazioni, sai esattamente cosa puoi e non puoi fare. In Italia non sai mai cosa è nero, cosa è bianco e cosa è rosa”.

Oltretutto, incalza ancora Briatore, “è una vergogna che per attraversare Genova si impieghi ore. Per andare a Forte dei Marmi dalla Liguria impieghi sei-sette ore. E tutto alla fine va a discapito dei cittadini. Abbiamo un Governo anti imprenditore, anti agevolazioni per i lavoratori, anti Turismo. Non abbiamo indicazioni in inglese e un sito, Italia.it, che fa ridere. La Francia invece ha investito 18 miliardi per il turismo, noi dei monopattini per Beppe Sala (sindaco di Milano, ndr) che da Brera va nel suo ufficio”. E il problema, spiega l’imprenditore, riguarda anche i giovani: “Se a un giovane non dai la possibilità di divertirsi, lui la trova, ad esempio facendo le feste con dj a casa. Si sarebbero dovute aprire le discoteche con meno capienza, altrimenti i ragazzi si vanno a ubriacare nelle spiagge, senza alcun controllo”.