C’è un uomo fermato nelle indagini sui fondi della Lega. Si chiama Luca Sostegni ed è stato bloccato dagli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano mentre stava scappando in Brasile. Sostegni ha avuto un ruolo in in una compravendita immobiliare tra società riferibili ai commercialisti del Carroccio e la Lombardia Film Commission, società pubblica all’epoca presieduta proprio da uno dei commercialisti della Lega. Solo che per gli investigatori il prezzo dell’immobile era “gonfiato“. Ovvero il doppio del suo valore reale.
La vicenda riguarda un capannone industriale a Cormano, in provincia di Milano. Sostegni, liquidatore di una società che ne era proprietaria, è accusato di peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione nell’inchiesta che vede indagati anche tre commercialisti e nella quale si stanno facendo verifiche sui 49 milioni di fondi pubblici oggetto di una truffa ai danni dello Stato. I tre commercialisti indagati sono Alberto Di Rubba, ex presidente del cda della Lombardia Film Commission, Andrea Manzoni e Michele Scillieri. I primi due sono revisori contabili del Carroccio alla Camera e al Senato. Scillieri, commercialista con lo studio a Milano dove a fine 2107 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier” avrebbe architettato l’operazione. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco: un mese fa l’ufficio inquirente meneghino ha ottenuto una rogatoria in Svizzera.
“Fermato perché stava scappando in Brasile” – Del fermo ha dato conto il procuratore Francesco Greco con una nota nella quale spiega che i reati contestati a Sostegni sono “legati alla vendita di un capannone industriale ubicato nel comune di Cormano, intervenuta tra l’Immobiliare Andromeda e la fondazione Lombardia Film Commission”. L’indagato è stato fermato perché “era in fuga verso il Brasile”. La Lombardia Film Commission, come si legge sul sito della società , è una “fondazione no profit i cui soci sono la Regione Lombardia e il Comune di Milano” ed ha lo scopo di promuovere sul territorio la produzione di film, fiction e altro per diffondere l’immagine della Regione.
La vicenda della compravendita – Sostegni era liquidatore della società Paloschi srl, che avrebbe venduto l’immobile ad Andromeda che a sua volta l’ha rivenduto alla Lombardia Film Commission. Il prezzo di vendita, però, secondo le indagini, sarebbe stato gonfiato fino ad 800mila euro, mentre il valore era di 400mila euro: la metà. Per l’acquisto del capannone da parte di Lombardia film commission, ovviamente, erano stati usati fondi pubblici. Da qui l’accusa di peculato. A Sostegni viene contestata anche l’estorsione perché avrebbe chiesto soldi ad altre persone in cambio del suo silenzio su questa vicenda. Del caso dell’operazione immobiliare, avvenuta quando alla guida della Regione c’era Roberto Maroni, aveva parlato in alcuni articoli il settimanale l’Espresso. Il settimanale faceva riferimento a soldi che alla fine venivano “incassati da società molto vicine” al tesoriere della Lega Giulio Centemero e ai commercialisti bergamaschi Alberto Di Rubba, ex presidente del Cda della Lombardia Film Commission, e Andrea Manzoni, già coinvolti nelle indagini sui fondi della Lega.
Le indagini – Negli ultimi mesi, infatti, i finanzieri hanno riaperto la caccia ai soldi del Carroccio, scattata dopo la sentenza di Genova sui famosi 49 milioni frutto di una truffa ai danni dello Stato. Sempre dagli articoli dell’Espresso è emerso come altri 3 milioni di euro fossero “usciti dalle casse dei due partiti” – cioè la Lega Nord e la Lega per Salvini premier – e fossero “spesso finiti, dopo lunghi e complicati giri, ad aziende private e sui conti personali di uomini molto vicini allo stesso Salvini”. Altri denari, dunque, su cui si sono poggiati gli occhi degli investigatori. Sul caso hanno indagato negli ultimi due anni quattro procure. Oltre a quella di Milano, indaga anche la procura di Bergamo e quella di Genova, che ha puntato i suoi riflettori sul riciclaggio dei famosi 49 milioni. La procura di Roma, invece, si è occupata dei 250mila euro versati dal costruttore Luca Parnasi all’associazione Più Voci, del tesoriere Centemero che per questa vicenda ha visto chiedere il suo rinvio a giudizio. Su Centemero pente un’altra richiesta di processo da parte dei pm di Milano per circa 40mila arrivati da parte di Esselunga.
Salvini: “Gente mai vista né conosciuta” – Il segretario del Carroccio però dice non conoscere i personaggi coinvolti in questa vicenda che appare essere solo all’inizio. “La pazienza delle persone perbene ha un limite, da oggi querelo chiunque accosti il mio nome a gente mai vista né conosciuta. Coi diffamatori di professione ci vedremo in Tribunale, sperando di non trovare un Palamara qualunque” scrive Matteo Salvini, su Facebook. Intanto la Procura di Milano sta indagando per accertare se siano state compiute anche altre operazioni con lo stesso ‘schema’ di quello utilizzato nella compravendita ‘gonfiata’ dell’immobile di Cormano.
Ieri sera Luca Sostegni, liquidatore di una delle società coinvolte nell’operazione, è stato fermato dalla Finanza ad Affori, nel Milanese. Come emerso dalle indagini del pm Stefano Civardi e dell’aggiunto Eugenio Fusco, aveva già un biglietto per partire sabato dalla Germania verso il Brasile. Domani sarebbe dovuto partire da Milano con un bus per raggiungere la Germania. Aveva già staccato i suoi telefoni per rendersi irreperibile e, sempre secondo l’inchiesta, aveva già prelevato dei soldi per trasferirsi in Brasile. La Procura inoltrerà nelle prossime ore all’ufficio giudice per le indagini preliminari richiesta di convalida del fermo e di misura cautelare.
Manzoni e Di Rubba: “Soldi Fondazione? Nulla a che vedere con la Lega”- – “Apprendiamo da notizie di stampa che sarebbe stata aperta un’indagine legata alla questione riguardante l’acquisto dell’immobile di Cormano da parte di Lombardia Film Commission. Pur rimanendo fiduciosi nell’operato della magistratura, ci vediamo costretti a puntualizzare alcuni aspetti totalmente stravolti dagli articoli di stampa apparsi sul tema” fanno sapere Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba. “I fondi della fondazione – sottolineano i due professionisti – non hanno nulla a che vedere con la Lega e le notizie che creano collegamenti tra le due realtà sono evidentemente capziose e fuorvianti“. “L’ennesima riprova del maldestro tentativo di tirare in mezzo la Lega a tutti i costi è evidente se solo si considera il presunto coinvolgimento di Andrea Manzoni, che non ha nulla a che fare con Lombardia Film Commission”. “Anche il riferimento al fatto che il commercialista Michele Scillieri sia un uomo di fiducia legato alla Lega è totalmente infondato – aggiunge Di Ruba – . Si tratta di uno dei tanti professionisti che nel tempo hanno collaborato a vario titolo e non per questo possono essere considerati vicini al partito, così che come ogni loro atto o eventuale misfatto debba per forza essere riconducile allo stesso”. Sul tema di fondo che riguarda nello specifico il valore dell’immobile sfido chiunque a fare una perizia al fine di dimostrare quanto l’equivalente reale in termini monetari, sia di gran lunga più elevato di quello citato. Dire che lo stabile è stato acquistato a 400mila euro e venduto subito dopo a 800mila euro è veramente una bufala“, sottolinea l’ex presidente della Fondazione. “L’immobile era in pessime condizioni ed era totalmente da ristrutturare, da qui la differenza di prezzo. Alla Lombardia Film Commission è stata poi consegnata la struttura totalmente rifinita come definita nel progetto. Sono sicuro di aver fatto il mio dovere nell’esclusivo interesse della fondazione, così come ho avuto più volte modo di ribadire. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Sempre che si voglia vedere e descrivere con onestà e correttezza la situazione”, conclude Di Rubba.
Giustizia & Impunità
Fondi Lega, fermato un uomo mentre stava scappando in Brasile. Indagati anche tre commercialisti del Carroccio
L'uomo fermato si chiama Luca Sostegni ed è accusato di peculato e di estorsione perché avrebbe chiesto soldi ad altri indagati in cambio del suo silenzio su questa vicenda. Del fermo ha dato conto il procuratore Francesco Greco. Al centro dell'inchiesta la compravendita di un immobile era stato venduto alla società della Regione - all'epoca presieduta da Di Rubba, uno dei commercialisti del Carroccio - per 800mila euro, mentre secondo gli inquirenti valeva la metà. Salvini: "Gente mai vista, né conosciuta"
C’è un uomo fermato nelle indagini sui fondi della Lega. Si chiama Luca Sostegni ed è stato bloccato dagli investigatori del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano mentre stava scappando in Brasile. Sostegni ha avuto un ruolo in in una compravendita immobiliare tra società riferibili ai commercialisti del Carroccio e la Lombardia Film Commission, società pubblica all’epoca presieduta proprio da uno dei commercialisti della Lega. Solo che per gli investigatori il prezzo dell’immobile era “gonfiato“. Ovvero il doppio del suo valore reale.
La vicenda riguarda un capannone industriale a Cormano, in provincia di Milano. Sostegni, liquidatore di una società che ne era proprietaria, è accusato di peculato su fondi della Regione Lombardia ed estorsione nell’inchiesta che vede indagati anche tre commercialisti e nella quale si stanno facendo verifiche sui 49 milioni di fondi pubblici oggetto di una truffa ai danni dello Stato. I tre commercialisti indagati sono Alberto Di Rubba, ex presidente del cda della Lombardia Film Commission, Andrea Manzoni e Michele Scillieri. I primi due sono revisori contabili del Carroccio alla Camera e al Senato. Scillieri, commercialista con lo studio a Milano dove a fine 2107 è stato registrato e domiciliato il movimento “Lega per Salvini premier” avrebbe architettato l’operazione. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco: un mese fa l’ufficio inquirente meneghino ha ottenuto una rogatoria in Svizzera.
“Fermato perché stava scappando in Brasile” – Del fermo ha dato conto il procuratore Francesco Greco con una nota nella quale spiega che i reati contestati a Sostegni sono “legati alla vendita di un capannone industriale ubicato nel comune di Cormano, intervenuta tra l’Immobiliare Andromeda e la fondazione Lombardia Film Commission”. L’indagato è stato fermato perché “era in fuga verso il Brasile”. La Lombardia Film Commission, come si legge sul sito della società , è una “fondazione no profit i cui soci sono la Regione Lombardia e il Comune di Milano” ed ha lo scopo di promuovere sul territorio la produzione di film, fiction e altro per diffondere l’immagine della Regione.
La vicenda della compravendita – Sostegni era liquidatore della società Paloschi srl, che avrebbe venduto l’immobile ad Andromeda che a sua volta l’ha rivenduto alla Lombardia Film Commission. Il prezzo di vendita, però, secondo le indagini, sarebbe stato gonfiato fino ad 800mila euro, mentre il valore era di 400mila euro: la metà. Per l’acquisto del capannone da parte di Lombardia film commission, ovviamente, erano stati usati fondi pubblici. Da qui l’accusa di peculato. A Sostegni viene contestata anche l’estorsione perché avrebbe chiesto soldi ad altre persone in cambio del suo silenzio su questa vicenda. Del caso dell’operazione immobiliare, avvenuta quando alla guida della Regione c’era Roberto Maroni, aveva parlato in alcuni articoli il settimanale l’Espresso. Il settimanale faceva riferimento a soldi che alla fine venivano “incassati da società molto vicine” al tesoriere della Lega Giulio Centemero e ai commercialisti bergamaschi Alberto Di Rubba, ex presidente del Cda della Lombardia Film Commission, e Andrea Manzoni, già coinvolti nelle indagini sui fondi della Lega.
Le indagini – Negli ultimi mesi, infatti, i finanzieri hanno riaperto la caccia ai soldi del Carroccio, scattata dopo la sentenza di Genova sui famosi 49 milioni frutto di una truffa ai danni dello Stato. Sempre dagli articoli dell’Espresso è emerso come altri 3 milioni di euro fossero “usciti dalle casse dei due partiti” – cioè la Lega Nord e la Lega per Salvini premier – e fossero “spesso finiti, dopo lunghi e complicati giri, ad aziende private e sui conti personali di uomini molto vicini allo stesso Salvini”. Altri denari, dunque, su cui si sono poggiati gli occhi degli investigatori. Sul caso hanno indagato negli ultimi due anni quattro procure. Oltre a quella di Milano, indaga anche la procura di Bergamo e quella di Genova, che ha puntato i suoi riflettori sul riciclaggio dei famosi 49 milioni. La procura di Roma, invece, si è occupata dei 250mila euro versati dal costruttore Luca Parnasi all’associazione Più Voci, del tesoriere Centemero che per questa vicenda ha visto chiedere il suo rinvio a giudizio. Su Centemero pente un’altra richiesta di processo da parte dei pm di Milano per circa 40mila arrivati da parte di Esselunga.
Salvini: “Gente mai vista né conosciuta” – Il segretario del Carroccio però dice non conoscere i personaggi coinvolti in questa vicenda che appare essere solo all’inizio. “La pazienza delle persone perbene ha un limite, da oggi querelo chiunque accosti il mio nome a gente mai vista né conosciuta. Coi diffamatori di professione ci vedremo in Tribunale, sperando di non trovare un Palamara qualunque” scrive Matteo Salvini, su Facebook. Intanto la Procura di Milano sta indagando per accertare se siano state compiute anche altre operazioni con lo stesso ‘schema’ di quello utilizzato nella compravendita ‘gonfiata’ dell’immobile di Cormano.
Ieri sera Luca Sostegni, liquidatore di una delle società coinvolte nell’operazione, è stato fermato dalla Finanza ad Affori, nel Milanese. Come emerso dalle indagini del pm Stefano Civardi e dell’aggiunto Eugenio Fusco, aveva già un biglietto per partire sabato dalla Germania verso il Brasile. Domani sarebbe dovuto partire da Milano con un bus per raggiungere la Germania. Aveva già staccato i suoi telefoni per rendersi irreperibile e, sempre secondo l’inchiesta, aveva già prelevato dei soldi per trasferirsi in Brasile. La Procura inoltrerà nelle prossime ore all’ufficio giudice per le indagini preliminari richiesta di convalida del fermo e di misura cautelare.
Manzoni e Di Rubba: “Soldi Fondazione? Nulla a che vedere con la Lega”- – “Apprendiamo da notizie di stampa che sarebbe stata aperta un’indagine legata alla questione riguardante l’acquisto dell’immobile di Cormano da parte di Lombardia Film Commission. Pur rimanendo fiduciosi nell’operato della magistratura, ci vediamo costretti a puntualizzare alcuni aspetti totalmente stravolti dagli articoli di stampa apparsi sul tema” fanno sapere Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba. “I fondi della fondazione – sottolineano i due professionisti – non hanno nulla a che vedere con la Lega e le notizie che creano collegamenti tra le due realtà sono evidentemente capziose e fuorvianti“. “L’ennesima riprova del maldestro tentativo di tirare in mezzo la Lega a tutti i costi è evidente se solo si considera il presunto coinvolgimento di Andrea Manzoni, che non ha nulla a che fare con Lombardia Film Commission”. “Anche il riferimento al fatto che il commercialista Michele Scillieri sia un uomo di fiducia legato alla Lega è totalmente infondato – aggiunge Di Ruba – . Si tratta di uno dei tanti professionisti che nel tempo hanno collaborato a vario titolo e non per questo possono essere considerati vicini al partito, così che come ogni loro atto o eventuale misfatto debba per forza essere riconducile allo stesso”. Sul tema di fondo che riguarda nello specifico il valore dell’immobile sfido chiunque a fare una perizia al fine di dimostrare quanto l’equivalente reale in termini monetari, sia di gran lunga più elevato di quello citato. Dire che lo stabile è stato acquistato a 400mila euro e venduto subito dopo a 800mila euro è veramente una bufala“, sottolinea l’ex presidente della Fondazione. “L’immobile era in pessime condizioni ed era totalmente da ristrutturare, da qui la differenza di prezzo. Alla Lombardia Film Commission è stata poi consegnata la struttura totalmente rifinita come definita nel progetto. Sono sicuro di aver fatto il mio dovere nell’esclusivo interesse della fondazione, così come ho avuto più volte modo di ribadire. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Sempre che si voglia vedere e descrivere con onestà e correttezza la situazione”, conclude Di Rubba.
Il potere dei segreti
di Marco Lillo 12€ AcquistaArticolo Precedente
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Roma, 7 mar (Adnkronos) - La riforma dei criteri di acceso alla facoltà di medicina, la commemorazione di Fulco Pratesi e la mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio sono alcuni dei temi al centro dei lavori parlamentari della prossima settimana.
Alla Camera si riprende lunedì 10 marzo, alle 13, con la discussione generale sul Ddl Giubileo, già approvato dal Senato; l'esame delle mozioni sull'uso delle Pfas e sulla reintroduzione del 'bonus Renzi' e quella sulla Convenzione sugli ausili marittimi (approvata dal Senato). Da martedì all'Odg dell'aula c'è, nel pomeriggio, l'esame della delega al governo sulla revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria già approvata dal Senato. Mercoledì, dalle 9,30, la Camera deve esaminare la relazione della Giunta delle elezioni sull’elezione contestata della deputata Anna Laura Orrico (M5s) in Calabria. Poi, alle 16,15, è in programma la commemorazione di Fulco Pratesi.
Tra gli altri argomenti in calendario nella settimana ci sono anche le mozioni sul caro energia; la Pdl sulle intercettazioni già approvata in Senato previo esame e voto delle pregiudiziali di costituzionalità e di merito e la sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio presentata dalle opposizioni. Al Senato si riprende martedì alle 17 con il Ddl sulle spoglie delle vittime di omicidio e, a seguire, con il Ddl sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale, già approvato dalla Camera, e il Ddl sulle prestazioni sanitarie. Confermati i tradizionali appuntamenti, sia alla Camera che al Senato, con il Question time e gli atti di sindacato ispettivo.
Roma, 7 mar. (Adnkronos Salute) - "Nders Odv nasce con l'intento di dare un luogo sicuro a persone che hanno avuto esperienze di pre-morte, dove potersi raccontare e confrontare con chi ha avuto lo stesso tipo di esperienza in un ambiente sicuro e non giudicante. La maggiore criticità è che chi l'ha vissuta ha problemi, viene rifiutato dalla società. Non se ne può parlare. La morte è un tabù e l'esperienza di pre-morte è un tabù del tabù". Lo ha detto Davide De Alexandris, fondatore e presidente Nders Odv, in occasione del convegno 'Le esperienze di pre-morte (Nde). Fenomenologia e cambiamenti', che si è tenuto oggi a Roma presso il Centro Studi Americani.
"Sicuramente questo tabù è meno forte rispetto anni fa - prosegue De Alexandris - però il problema esiste. Nelle librerie, ad esempio, testi sulle esperienze di pre-morte sono al fianco a pubblicazioni su alieni e scie chimiche. Noi vorremmo che le esperienze di pre-morte fossero studiate e ci fosse un approccio scientifico orientato alla cura della persona".
Roma, 7 mar. (Adnkronos Salute) - "Oggi cerchiamo di trovare risposte scientifiche alle esperienze di pre-morte grazie a un gruppo multidisciplinare con fisici, medici e tutti quelli che possono dare una credibilità a questi fenomeni. Negli ultimi 10 anni 40mila persone hanno dichiarato di aver vissuto esperienze di pre-morte e la scienza deve fare la sua parte per dare concretezza a questi fenomeni, capirli e conoscerli. E' un obiettivo arduo, ma ci riusciremo". Lo ha detto Francesco Sepioni, medico di emergenza-urgenza della Asl Umbria 1 e autore del libro 'Al Confine con l'Aldilà', che ha moderato il convegno 'Le esperienze di pre-morte (Nde). Fenomenologia e cambiamenti'.
L'incontro, che si è tenuto a Roma presso il Centro Studi Americani, ha voluto affrontare un tema complesso e affascinante come quello delle esperienze di pre-morte (Near-death experiences, Nde), delle esperienze extracorporee (Out-of-Body experiences, Obe), non tralasciando la fenomenologia e i cambiamenti del soggetto successivamente all'esperienza in oggetto. Fenomeni che, pur essendo stati documentati in varie culture ed epoche storiche, continuano a suscitare grande interesse sia nel mondo scientifico che in quello religioso.
"Ci sono 3 casi documentati e comprovati a livello scientifico - spiega Sepioni - Uno, risalente al 2011, ha avuto come protagonista una persona intubata, priva di attività cardiaca e respiratoria, che incredibilmente ha visto e sentito la propria rianimazione. La persona, dopo essersi ripresa, ha raccontato le parole dei medici che lo rianimavano e ha perfino indicato dove era stata messa la protesi dentaria che un'infermiera aveva rimosso dalla sua bocca".
Roma, 7 mar (Adnkronos) - "È da leggere l"ordinanza n. 5992 depositata ieri dalle Sezioni Unite della Cassazione Civile. La restrizione della libertà personale avvenuta per giorni nell'agosto 2018 ai danni di 190 migranti che si trovavano a bordo della Nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, per quanto possa non portare a una condanna penale, senz'altro rappresenta un illecito civile, avvenuto per colpa principalmente dell'allora ministro degli interni e vicepremier Matteo Salvini, urlatore ai quattro venti dello slogan dei "porti chiusi", portato avanti a spese dei diritti umani". Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini.
"È per colpa delle scelte arbitrarie e disumane di Salvini che lo Stato deve pagare dei risarcimenti alle persone che hanno subito un danno. Eviti quindi Salvini, per il bene suo e nostro, di fare commenti-boomerang. E non sfugga alle sue responsabilità -prosegue Parrini-. E la Presidente del Consiglio impari a non calpestare una regola basilare della democrazia costituzionale: quella secondo la quale il potere esecutivo deve rispettare le sentenze del potere giudiziario, non attaccarle. Se non lo fa, commette un'indecenza".
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - A1 Charge, leader nella progettazione, produzione, installazione e assistenza per le infrastrutture di ricarica elettrica, presenta a Key Energy Expo 2025 una gamma di soluzioni all’avanguardia per la mobilità sostenibile, dalle Wallbox AC fino alle potenti stazioni di ricarica ultra-fast da 400 kW. Tra le novità in esposizione: Wallbox AC 1/3ph, perfette per installazioni domestiche e commerciali; Tower Ac Dc dual 20/30/60 kW, una soluzione flessibile per diverse necessità di ricarica; PoleBox, il rivoluzionario dispositivo di EVywhere, startup di Corporate Hangar del Gruppo Prysmian, che trasforma l’illuminazione pubblica esistente in un’infrastruttura di ricarica intelligente; stazioni di ricarica ultra-fast da 90 kW fino a 400 kW, disponibili sia in versione all-in-one che con dispenser, con accumuli da rinnovabili o dalla rete, con il supporto di StarCharge leader mondiale nel settore degli accumuli.
A1 Charge non si limita alla fornitura di soluzioni di ricarica, ma supporta i clienti con programmi di formazione e teaching per installatori e utenti finali. I sistemi sono connessi via Ocpp e Bus proprietari, permettendo il controllo da remoto e sfruttando le potenzialità dell’IoT per una gestione intelligente ed efficiente. L’impegno di A1 Charge per la sostenibilità si concretizza nell’offerta di servizi di remanufacturing, garantendo riparabilità, rigenero e riutilizzo delle apparecchiature, in linea con i target europei accedendo al futuro passaporto digitale dei prodotti.
A1 Charge è orgogliosa di avere tra i partner della propria Technology Valley un’eccellenza italiana come Barilla Group, con cui condivide valori di qualità, innovazione e sostenibilità. Tutto ciò si sposa con i concetti di Cer Comunità energetica atti a creare e generare opportunità.
Roma, 7 mar (Adnkronos) - "A chi continua a chiedermi come posso esser certo che l’articolo 25 sia stato scritto su misura per Musk la risposta è semplice. Perché lo ha ammesso lui stesso, condividendo questo tweet. Avanti a testa alta per difendere interesse nazionale e dignità del Parlamento. Ddlspazio". Lo scrive sui social il deputato del Pd Andrea Casu rilanciando un tweet di Elon Musk.
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - "Triste se il Governo discute come al ‘bar’ della giurisdizione e usa quei toni per attaccare i giudici e la divisione dei poteri. Capiamo le ragioni che hanno spinto la rima presidente Margherita Cassano a difendere la dignità di un potere dello Stato. Meloni e soci abbassino i toni”. Lo afferma la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella.