L'influencer ha fatto da testimonial a una campagna che secondo la presidente del consorzio di Valenzia altro non è che una truffa
Giulia De Lellis ha pubblicizzato una “truffa”? La presidente del consorzio di Valenza, un comune in provincia di Alessandria famoso per i gioielli, ha annunciato di voler presentarsi in procura per denunciare l’iniziativa promossa dall’influencer ed ex gieffina. Qualche giorno fa Giulia De Lellis, verosimilmente ingaggiata come testimonial, aveva promosso una campagna vendita di bracciali il cui ricavato sarebbe dovuto andare interamente agli orafi valenziani. “Post Covid tutti gli orafi di Valenza sono fortemente in crisi. Non sono gli unici ma i racconti che mi hanno fatto oggi mi hanno particolarmente colpita (…) L’intero ricavato della vendita degli accessori sarà devoluto agli artigiani dei gioielli”, sono state le sue parole.
Peccato che, come raccontato dalla presidente Barbara Rizzi, nessuno degli orafi valenziani fosse a conoscenza di questo bel gesto: “Mi sono rivolta ad un avvocato per procedere con una denuncia, come mi hanno suggerito tanti orafi valenzani”. “Ci sono tutti i presupposti per una denuncia-querela per truffa e la depositerò lunedì. Poi toccherà alla procura vedere se ci sono gli estremi per procedere”, le ha fatto eco l’avvocato Massimo Grattarola. Anche la politica è scesa in campo con l’onorevole della Lega Lino Pettazzi, che ha invocato chiarezza sulla vicenda: “Tutto questo, al momento, fa sorgere alcune perplessità: i prodotti pubblicizzati non sembrano essere di gioielleria ma, piuttosto, bigiotteria; soprattutto, ad oggi, non risulta che alcun orafo di Valenza sia stato destinatario di tali somme benefiche. La viva speranza è quella che lo possano essere in seguito, anche se non mi risulta che siano state coinvolte le associazioni di categoria alle quali molte aziende sono iscritte, soprattutto le più piccole e più bisognose in questa delicata fase”.
Al momento né l’influencer né la gioielleria di Milano “Different Class Jewelry” promotrice dell’iniziativa hanno fatto chiarezza sulla situazione. Anche sul sito della gioielleria risulta che i bracciali, venduti alla cifra di 89 euro, sono stati realizzati “dagli orafi di Valenza per sostenere la ripartenza degli artigiani dei gioielli”.