Al voto hanno partecipato 280 senatori su 281 presenti e la maggioranza necessaria era di 141. Centoventuno i contrari, un astenuto. Il testo prevede interventi per un valore di 55 miliardi di euro per limitare l’impatto economico dell’emergenza sanitaria su imprese, lavoratori con partite Iva, dipendenti, famiglie e terzo settore. Ecco tutti i principali interventi
Il decreto Rilancio è stato approvato definitivamente e diventa legge. Il Senato ha confermato la fiducia al governo sul provvedimento, con 159 voti a favore, 121 contrari e nessun astenuto. Al voto hanno partecipato 280 senatori su 281 presenti e la maggioranza necessaria era di 141. Approvato alla Camera lo scorso 9 luglio e in scadenza sabato, prevede interventi per un valore di 55 miliardi di euro per limitare l’impatto economico dell’emergenza sanitaria su imprese, lavoratori con partite Iva, dipendenti, famiglie e terzo settore.
Il provvedimento, tra le altre cose, prevede contributi a fondo perduto per le aziende, lo stop ai pagamenti dell’Irap, il Reddito di emergenza, l’innalzamento da 600 euro a 1.200 del bonus baby sitter. Inoltre: l’allargamento alle seconde case del superbonus al 110%, gli incentivi per l’acquisto di auto Euro 6, l’aumento dei fondi destinati alle scuole paritarie, lo slittamento di un mese dei congedi per i genitori, l’anticipo della cassa integrazione prevista per l’autunno. Ecco tutti i principali punti del decreto.
SUPERBONUS – La detrazione al 110% per gli interventi che rendono gli edifici più efficienti dal punto di vista energetico e più sicuri in caso di terremoti è stata estesa anche a immobili del Terzo settore e alle seconde case, ad esclusione delle abitazioni di lusso, delle ville e dei castelli. Potranno invece usufruirne i proprietari delle villette a schiera. Per l’efficientamento energetico sono stati rivisti al ribasso i tetti di spesa detraibile, che variano in base al tipo di abitazione. Resta la possibilità di eseguire gli interventi senza mettere mano al portafogli, cedendo il superbonus alle imprese che eseguono i lavori o ad un istituto finanziario.
ECOBONUS AUTO E MOTO – Incentivi fino a 3.500 euro per chi acquista un’auto Euro 6 (categoria che comprende anche vetture a benzina e gasolio) e rottama un mezzo vecchio almeno di 10 anni. L’incentivo si dimezza senza rottamazione. Il bonus vale fino al 31 dicembre 2020 per auto con prezzi fino a 40mila euro. L’incentivo arriva a 10mila euro per le elettriche e a 6.500 per le ibride. Per moto e motorini elettrici o ibridi l’ecobonus nel 2020 sale fino a 4mila euro in caso di rottamazione di un vecchio due ruote. Incentivo anche senza rottamazione, ma fino a 3 mila euro.
CIG E CONTRATTI – Le 4 settimane di cig Covid previste per l’autunno si potranno anticipare fin da subito. Mentre i contratti di apprendisti e lavoratori a termine saranno prorogati di tanti giorni quanti sono stati quelli di stop per il lockdown. Via libera anche all’adeguamento delle pensioni per gli invalidi totali, che passano da 285 ad almeno 516 euro.
SCONTO IMU – I Comuni potranno premiare con uno sconto fino al 20% chi, per pagare l’Imu, scelga l’addebito sul conto corrente.
DOCUMENTI – Le carte d’identità e le patenti scadute durante il lockdown resteranno valide fino alla fine dell’anno.
CONGEDI – Chi ha figli fino a 12 anni potrà utilizzare fino al 31 agosto (un mese in più del previsto) i 30 giorni di congedo retribuito al 50%. In più, i Comuni dovranno usare i 150 milioni aggiuntivi stanziati con il decreto per pensare a centri estivi anche per i più piccoli, fino a 3 anni, e per i più grandi. La fascia di età è stata infatti modificata: da 3-14 anni a 0-16 anni.
SCUOLE PARITARIE – Raddoppiati i fondi per le scuole paritarie. Un emendamento approvato dalla commissione stanzia altri 150 milioni. Grazie a una deroga introdotta da un altro emendamento, le classi delle elementari potranno avere anche meno di 15 alunni.
SERVIZI TELEFONICI ‘SGRADITI’ – L’Agcom può “ordinare, anche in via cautelare” la rimozione dei servizi di telefonia attivati senza il consenso degli utenti. Sono anche previste multe fino a 5 milioni per gli operatori che non si adeguano.
SMART WORKING – Per il 50% dei dipendenti della pubblica amministrazione con mansioni che possono essere svolte da casa lo smart-working è prorogato fino al 31 dicembre. La modifica al Dl Rilancio introduce poi il “Piano organizzativo del lavoro agile”, con il quale dal primo gennaio 2021 la percentuale salirà ad almeno il 60%.
ZONE ROSSE – Stanziati 40 milioni per i Comuni delle zone rosse esclusi dai primi fondi ad hoc. Altri 20 milioni andranno a puntellare le amministrazioni in dissesto, compresi i Comuni sciolti per mafia.
TOSAP – per gli ambulanti arriva l’esenzione per due mesi di Tosap e Cosap.