Tutti promossi e con voti sempre più alti rispetto agli anni precedenti. La maturità 2020 si è chiusa in gloria per gli studenti, con professori generosi che hanno assegnato il massimo (100) nel 9,9% dei casi, contro il 5,6% dello scorso anno. Inoltre i docenti hanno dato la lode a 12.129 ragazzi ovvero al 2,6% del totale dei candidati. Nel 2019 sono state 7.513, pari all’1,5% sul totale dei diplomati.

A dare il quadro dell’andamento degli esami è il ministero dell’Istruzione che oggi ha pubblicato i risultati relativi all’esame di Stato che si è appena concluso. Un esame diverso quest’anno visto che a seguito dell’emergenza sanitaria è stata mantenuta la sola prova orale, che si è svolta in presenza e in sicurezza. Non solo. Sempre in ragione del particolare anno scolastico vissuto, diverso è stato anche il sistema di assegnazione dei crediti. In particolare, il credito del triennio finale è stato rivisto: valeva fino a 60 punti, anziché 40, come prima dell’emergenza. Al colloquio orale si potevano poi conseguire fino a 40 punti.

Il primo dato che colpisce è quello relativo alla promozione: solo lo 0,5% dei ragazzi è stato bocciato. Una cifra che fa pensare che l’esame di Stato non sia stato selettivo. Gli allievi che hanno svolto la prova quest’anno hanno quindi raccolto risultati migliori di quelli dello scorso anno: aumentano complessivamente i diplomati con voti superiori a 80, dal 32,8% al 49,6%. I 91-99 sono il 15,9% (erano il 9,7%). I punteggi 81-90 sono il 21,2% (il 16% un anno fa).

Se si osserva la fascia più bassa dei voti le percentuali diminuiscono: il 50,4% degli studenti si colloca nella fascia di votazione 60-80, erano il 67,1% un anno fa. I 60 passano dal 7% del 2019 al 5,1% di quest’anno. I voti 71-80 passano dal 28,7% al 24,9% e i 61-70 dal 31,4% al 20,4%.

A dare i voti più alti sono ancora una volta soprattutto i professori del Sud Italia: guardando al rapporto percentuale tra diplomati con lode e diplomati totali, la percentuale più alta si registra in Puglia (5,2%). Seguono Umbria (4%), Molise (3,8%) e Calabria (3,7%). A dare più 100 quest’anno è stata la Calabria, seguita dall’Umbria, dalla Sicilia e dalla Puglia mentre la regione dove sono fioccati meno 100 sono la Lombardia e il Trentino.

Se andiamo ad osservare le valutazioni in rapporto agli indirizzi di studio la media dei voti più alta si conferma nei licei, dove il 4,1% ha conseguito la lode, il 13% ha avuto 100, il 18,6% tra 91 e 99, il 22,8% tra 81 e 90. È ancora il Classico a primeggiare nella fascia di voto 81-100.

Nei voti alti seguono gli indirizzi tecnici, in cui ha conseguito la lode l’1,5% dei ragazzi, il 7,3% ha avuto 100, il 13,4% 91-99, il 19,1% 81-90. Nei Professionali, lode per lo 0,6%, 100 per il 5,3%, 91-99 per il 12,8%, 81-90 per il 20,3%. Ora toccherà agli esterni che sosterranno l’esame di Stato nella sessione straordinaria, che inizierà il prossimo 9 settembre.

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