di Gianluigi Perrone*

Riaprono i cinema in Cina. Le autorità cinesi lasciano un segnale positivo nella gestione dell’emergenza Covid-19. Il 20 luglio, nelle zone a basso e medio rischio, verranno riaperte le sale cinematografiche, permettendo alla seconda industria mondiale per box office di tornare in attività.

Già a fine marzo la Cina aveva fatto un timido tentativo di riaprire alcune sale, poco più di 200, ma le speranze sono state annientate a causa dei casi di Coronavirus importati che hanno immediatamente teso i muscoli delle autorità dopo un breve rilassamento dovuto all’attenuarsi del focolaio principale di Wuhan.

La tendenza generale, infatti, è di reagire impulsivamente a ogni segnale negativo da parte della lotta alla pandemia, che pare essere più una questione di gestione che di sanità. Un tira e molla che rende molto difficili le dinamiche complesse delle distribuzioni (accordi, promozione, gestione delle sale).

I set si sono riaperti progressivamente nelle varie province a basso rischio, da dove arrivano immagini di riprese con affollamenti di troupe e comparse, mentre a Pechino, dove chi scrive sta girando il dramma di fantascienza Spillover, alcune location sono proibitive, come per esempio ospedali o le stesse sale cinematografiche. Un po’ un paradosso visto che c’è tutta una parte rurale della città dove invece la situazione è forse troppo rilassata. Pechino vive ancora il trauma del mercato di Xinfadi, che ha fatto più danni all’economia che alla salute.

Immagine da Spillover (attenzione: non si tratta di carne vera ma di props di effetti speciali, nda)

I cinema riapriranno con una distribuzione a scaglioni. Prima i successi recenti, locali come Monster Hunt, Wolf Warrior 2 o The Wandering Earth e alcuni classici internazionali come la saga di Harry Potter. A seguire i film di catalogo che, a causa della pandemia, non hanno visto la sala, come titoli da Oscar quali 1917 o Jojo Rabbit, ma anche blockbuster come Sonic, che anche se disponibili online potrebbero attrarre gli amanti della sala in crisi di astinenza. Tra questi titoli recenti in recupero potrebbe rientrare anche il Pinocchio di Matteo Garrone, già prevenduto per l’uscita cinematografica cinese, e molto gettonato dopo i successi delle recenti riproposte in sala de La Leggenda del Pianista sull’Oceano di Giuseppe Tornatore e La Vita è Bella di Roberto Benigni.

I cinema si riapriranno comunque in accordo a ferree regole di prevenzione, tra cui distanziamento e accurata disinfezione, probabilmente sacrificando uno spettacolo al giorno per un più ordinato via vai di spettatori. La stragrande maggioranza dei cinema sono automatizzati, ovvero la norma è comprare il biglietto con il posto numerato da casa, così il processo di controllo del pubblico dovrebbe essere più semplice.

L’apertura avviene quasi in concomitanza con lo Shanghai International Film Festival che, con questa mossa governativa, rivela come possa essere in grado di essere tra i primi eventi cinematografici internazionali a aprire i battenti al pubblico senza ripiegare sulla versione online, pur avendo rinunciato a tutti gli ospiti internazionali, come d’altronde potrebbe essere il destino di Venezia.

*CEO di Polyhedron VR Studio a Pechino

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