L'ultima analisi congiunturale fa emergere che il segmento dei beni sembra tornare più velocemente sui livelli di consumo dello scorso anno, mentre più complessa e articolata appare la situazione sul versante della domanda per i servizi (-37,9% nel confronto annuo)
Il recupero dei consumi continua a rivelarsi difficile e a giugno, nonostante il superamento del lockdown, i consumi – che segnano un ovvio rimbalzo rispetto ai mesi precedenti – continuano a mantenere un calo del 15,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Emerge dall’ultima analisi congiunturale realizzata da Confcommercio. Nel complesso del secondo trimestre la riduzione dei consumi è stata, nel confronto con lo stesso periodo del 2019, del 29,7%, valore negativo che si attesta al 54,5% per la domanda di servizi.
“Nel confronto tra giugno 2020 e lo stesso mese del 2019, pur confermandosi ancora trend negativi per la quasi totalità degli aggregati, si consolidano i tentativi di recupero – scrive l’associazione – sia pure con dimensioni molto articolate. In generale, il segmento dei beni sembra tornare più velocemente sui livelli di consumo dello scorso anno, anche se le perdite accumulate nei periodi precedenti determinano per alcune voci di spesa un gap difficilmente colmabile in tempi rapidi”. Più complessa e articolata, scrive ancora Confcommercio, appare la situazione sul versante della domanda per i servizi (-37,9% nel confronto annuo), ormai la componente più importante dei consumi. Alle difficoltà generate sul versante interno della domanda si associa, in molti casi, la pressoché totale l’assenza della domanda estera, spiega l’associazione.
Dopo le buone performance di maggio, il recupero dell’attività è proseguito a ritmi meno intensi, con una stima per il mese di luglio di una crescita congiunturale del Pil, al netto dei fattori stagionali, del 4,3%, valutazione che comporterebbe un livello inferiore del 12,5% rispetto allo stesso mese del 2019. Nel secondo trimestre il Pil è stimato ridursi del 18% rispetto a quello precedente e del 22,5% nel confronto annuo, calcola Confcommercio. “A maggio – si legge nel rapporto dell’associazione – nonostante la fine del lockdown abbia determinato un rimbalzo congiunturale del 42,1% della produzione industriale al netto dei fattori stagionali, la riduzione su base annua si attesta al 20,3%. Nello stesso mese l’occupazione registra un calo dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 2,6% sullo stesso mese dello scorso anno. Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio ha registrato nel mese di giugno un aumento del 16,3% congiunturale, a fronte di una riduzione tendenziale del 25,4%“.