L’assistente personale di Fahim Saleh, il guru delle start up ucciso e fatto a pezzi nel suo appartamento di Manhattan, è stato fermato dalla polizia di New York con l’accusa di omicidio cruento e volontario. Secondo gli investigatori sarebbe stato lui a uccidere il 33enne originario del Bangladesh, decapitandolo e facendolo poi a pezzi con una motosega. L’uomo, Tyrese Devon Haspil, 21 anni, avrebbe rubato decine di migliaia di dollari a Saleh per poi essere scoperto.

L’imprenditore, quindi, non avrebbe sporto denuncia ma avrebbe concesso al suo assistente di ripagare gradualmente ciò che gli era stato rubato. Le indagini erano partite dai video delle telecamere di sicurezza del lussuoso palazzo in cui abitava Saleh: si vedeva un uomo vestito elegantemente, con guanti, mascherina, occhiali e un cappello in testa che seguiva Saleh. Tra i due era iniziata una colluttazione, proseguita all’ingresso dell’appartamento dell’imprenditore.

Nato in Arabia Saudita da una famiglia del Bangladesh, Saleh è cresciuto a Rochester, nello stato di New York, frequentando un liceo di Poughkeepsie e la Bentley University in Massachusetts. Saleh è considerato una sorta di guru delle start-up. A lui si deve il successo di Pathao, una compagnia di tassisti in motocicletta lanciata in Bangladesh. Sulla stessa scia aveva fondato nel 2017 Gokada, un’app in funzione a Lagos, in Nigeria.

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