Nei mesi di lockdown – cioè quando milioni di italiani sono rimasti incollati davanti al televisore per apprendere le ultime notizie sul coronavirus – “la copertura mediatica della maggioranza parlamentare” nei telegiornali delle reti principali è risultata “profondamente indebolita a vantaggio dell’opposizione”. A pagare il prezzo più alto è stato soprattutto il Movimento 5 stelle che, “pur essendo il partito di maggioranza relativa, si trova ad occupare mediamente la quarta posizione” nel tempo televisivo dedicato ai partiti. La denuncia arriva dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nell’ambito della sua consueta analisi sull’informazione politica fornita dai tg nazionali. “Forte enfasi” è stata data anche al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ma secondo i membri dell’Authority “l’interesse mediale” per i suoi interventi “era non solo prevedibile ma plausibile” vista la pandemia da Covid-19 che ha colpito il Paese nel trimestre marzo-maggio.
Dal comunicato stampa diffuso dall’Agcom – in cui si anticipano i motivi dei provvedimenti di richiamo in vista per le testate che hanno violato la par condicio – emerge quindi in modo chiaro quali partiti abbiano avuto più visibilità in televisione nel periodo preso in esame. Posto che l’opposizione è forte “già di per sé”, per le “attenzioni mediatiche di cui gode la Lega”, le criticità aumentano “quando ad essa si aggiunge su alcune emittenti una chiara sopravvalutazione di Forza Italia” rispetto al suo peso specifico in Parlamento. Il Movimento 5 stelle, al contrario, è arrivato “talvolta a beneficiare di un tempo inferiore a quello concesso ai partiti minori”.
Per quanto riguarda il premier, l’analisi dei dati ha documentato un’esposizione mediatica “particolarmente marcata sulle reti ammiraglie dei vari network”. “È tuttavia evidente – aggiunge l’Agcom – che in una drammatica situazione di emergenza come quella del Covid 19 l’interesse mediale per gli interventi istituzionali era non solo prevedibile ma plausibile, tenendo conto delle inevitabili priorità nei momenti di emergenza come quelli che il Paese ha vissuto”. L’Authority definisce poi “sorprendente” l’eccesso “di scarto rispetto al punto di riferimento dato dalla rappresentanza dei soggetti politici nell’attuale composizione parlamentare” in alcune specifiche testate “oggetto dei provvedimenti di richiamo assunti all’unanimità dall’Autorità” in passato. Si tratta da un lato di SkyTg24 e dall’altro – cioè sulle reti Mediaset – di Tgcom24 e Studio Aperto.