Mohammad Shahed, 42 anni, è stato rintracciato dalla polizia dopo nove giorni di latitanza, mentre cercava di scappare in India nascondendosi sotto un burqa
350mila dollari per vendere migliaia di falsi certificati di negatività al Covid-19 sulla base di test mai effettuati: Mohammad Shahed, proprietario di due cliniche di Dacca, in Bangladesh, è stato arrestato dalla polizia dopo nove giorni di fuga. Quando gli agenti lo hanno fermato, lo scorso mercoledì, stava cercando di scappare in India nascondendosi sotto un burqa.
Oltre all’accusa di aver falsificato i test, Shahed deve anche rispondere del fatto di essersi fatto pagare, nonostante il governo del Bangladesh abbia sottoscritto un accordo con gli ospedali nella capitale affinché forniscano gratuitamente questi servizi. Secondo le autorità locali, nelle sue cliniche sono stati condotti 4mila tamponi, e altri 6.500 sono stati falsificati: esito negativo ‘comprato’ senza nemmeno fare il test.
Il Bangladesh, che ha una popolazione di 168 milioni, ha registrato ufficialmente 193.000 casi di contagi di coronavirus e 2.457 vittime. Nella truffa, in totale, è coinvolta una dozzina di persone: secondo Shakirul Islam, portavoce delle associazioni dei diritti dei migranti citato da Al Jazeera, la scoperta dei test falsi sarà un ulteriore problema per tutti quei lavoratori che cercano fortuna all’estero – le cui rimesse sono vitali per l’economia del Paese. L’Italia ha già interrotto i flussi, e molti altri Paesi potrebbero seguirla.