È atterrata a Roma il 13 luglio con un volo decollato da Toronto e il 14 era già a Montecitorio per presenziare alla seduta della commissione Affari esteri. E, come rivelato dal Giornale, ha immortalato il momento pubblicando una foto con tanto di mascherina sul suo profilo Twitter e la scritta “è cambiato il mondo”. Ma Francesca La Marca, deputata Pd eletta all’estero (centro e nord America), non avrebbe potuto fare niente di tutto questo: l’Italia infatti prevede un isolamento fiduciario di 14 giorni per chiunque rientra da un Paese extra Ue. Insomma una quarantena obbligatoria per motivi di sicurezza che La Marca non ha rispettato.
A confermarlo è stata la stessa deputata dem, interpellata dal Corriere della sera. “E’ vero, non sono stata in isolamento. Ma c’è una ragione”, ha dichiarato. “Quando arrivo a Fiumicino, il carabiniere mi dice: ‘Essendo deputata lei è esentata dalla quarantena’.Il sottufficiale dell’arma mi ha detto che c’era scritto da qualche parte che noi parlamentari avremmo potuto bypassare la quarantena per motivi di lavoro”. La Marca, rispondendo alle domande del Corriere, ha detto di non sentire di aver “aggirato le regole”: “Primo: ho fatto subito dopo un tampone e risulto essere negativa. Secondo: ripeterò il tampone nelle prossime ore”. Questa giustificazione però non basta: la quarantena di 14 giorni è necessaria proprio perché il virus potrebbe essere non immediatamente rintracciabile dal tampone. Ma La Marca ha insistito: “Io sapevo di essere negativa. Non mi sento affatto responsabile. Potevo invece fare l’irresponsabile restando in Canada fino a settembre a far nulla”. E ha concluso, dicendo di non essere l’unica a non aver rispettato l’isolamento: “Altri colleghi sono rientrati da Paesi extraeuropei e non hanno fatto la quarantena”.
Proprio La Marca, solo il 15 luglio scorso, ha fatto sapere di aver chiesto ufficialmente al governo di eliminare la quarantena obbligatoria per chi rientra dal Canada: “Poiché l’evoluzione della situazione sanitaria in Canada”, ha detto, “non si discosta molto da quella che si registra in Italia e, tuttavia, l’obbligo di quarantena spesso vanifica il tempo utilizzabile dai connazionali per le visite in famiglia o per brevi vacanze, ho chiesto ai Ministri della salute Speranza e degli esteri Di Maio di adoperarsi per prevedere forme di verifica e di prevenzione sanitaria meno rigide della quarantena. Magari prevendo una attestazione di non positività all’atto dell’arrivo e un controllo allo sbarco tramite tampone o esame sierologico o altra modalità suggerita dagli esperti”. In attesa di risposta, La Marca ha deciso di non auto isolarsi per 14 giorni come tutti gli altri viaggiatori.