Una pizza “inclusiva” per dare “speranza e dignità“. È il progetto di Pizzaut, iniziato con l’idea di un ristorante gestito esclusivamente da ragazzi autistici, il primo in Europa, e ora rivisitato in chiave itinerante a causa del coronavirus. Lo scorso 2 aprile, infatti, avrebbe dovuto aprire la pizzeria, ma il coronavirus ha bloccato – solo momentaneamente – il progetto. Per questo i fondatori dell’ambiziosa iniziativa hanno deciso di ricominciare, girando l’Italia a bordo del “Pizzautobus”, un food truck sul quale prepareranno le loro pizze da nord a sud. Alessandro e Matteo sono i pizzaioli. Poi c’è Gabriele, il maître di sala, e i camerieri Lorenzo, Francesco, Leonardo, un altro Lorenzo e Matteo. “Non potevamo stare con le mani in mano – afferma Nino Acampora, fondatore di Pizzaut – i ragazzi con autismo sono stati dimenticati durante il lockdown”. Il truck nasce quindi come sorta di spin-off di Pizzaut con l’obiettivo di portare nelle piazze, nelle aziende e nelle strade questa realtà che coniuga solidarietà e buon cibo. Il 23 luglio è in programma un incontro a Como con un Consorzio di cooperative sociali, il 24 luglio invece saranno a Carugate e il 27 in zona Monza e Brianza. “In Italia ci sono 600mila ragazzi con autismo e di questi non lavora nessuno – spiega ancora Acampora – Quando abbiamo pensato a questo progetto abbiamo ragionato sulla sua replicabilità, studiando le tecnologie e le attrezzature necessarie in modo che si possa replicare in altre città d’Italia e d’Europa”.