A convincere il presidente non c'è solo la crescita costante dei numeri - 60mila nuovi casi da ieri - ma anche la lezione imparata a Tulsa, dove l'affluenza è stata particolarmente bassa
Basta code di sostenitori, adunate e assembramenti. Perfino il presidente americano Donald Trump, che fino a questo momento ha continuato a presenziare a eventi pubblici senza grandi misure di sicurezza, ha dovuto cedere all’avanzata della pandemia di coronavirus. Il tycoon ha annunciato ai suoi sostenitori che non terrà più comizi per la campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziale di novembre, sostituendoli con eventi virtuali, teleconferenze e comizi per telefono. “Si chiameranno Trump-Rallies” ha detto Trump, citato dalla Cnn. Ma nonostante reputi “molto difficile” organizzare eventi affollati, né lui né gli organizzatori della sua campagna elettorale hanno definitivamente escluso lo svolgimento di comizi.
A convincere il presidente non c’è solo la crescita costante dei numeri – 60mila nuovi casi da ieri – ma anche la lezione imparata a Tulsa: il comizio in Oklahoma di qualche settimana fa avrebbe dovuto segnare il grande ritorno di Trump sulle scene, ma invece ha visto un’affluenza bassissima, tanto da far cancellare il discorso di Trump previsto prima del comizio su un maxi palco allestito all’esterno. Oltre allo ‘scherzo’ organizzato via TikTok dai giovani oppositori, le presenze sono drasticamente calate per via della paura dei contagi e dei disordini per le proteste del movimento Black Lives Matter.
“Volevo stare con voi – ha detto il presidente durante il primo di questi ‘tele-rally’, venerdì – ma questo davvero sostituisce i raduni che tutti amiamo così tanto. Abbiamo avuto grandi raduni in Wisconsin e in tutto il Paese. Stiamo andando davvero bene con terapie e vaccini, ma fino a quando non sarà tutto risolto sarà difficile organizzare quei grandi raduni quindi terrò raduni telefonici e li chiameremo Trump-Rallies, ma lo faremo telefonicamente e abbiamo molte persone in linea e lo apprezzo”.