L’attesa era grande. La speranza di più. Ma il primo passo verso lo sviluppo di un vaccino che prevenga l’infezione da Sars Cov 2 e dalla malattia che provoca, Covid 19, è fatto. I ricercatori specificano che è ancora troppo presto per stabilire con certezza che possa essere l’antidoto, ma i primi risultati sul vaccino ChAdOx1 elaborato messo a punto dallo Jenner Institute della Oxford Universiy con la collaborazione dell’italiana Irbm sono estremamente promettenti perché “agisce sul sistema immunitario” ed è sicuro ovvero gli effetti collaterali, anche importanti, sono accettabili: febbre, brividi, dolori muscolari, mal di testa. Nel risultato, che è stato pubblicato sulla rivista The Lancet, si legge che il farmaco “ha indotto una forte risposta immunitaria e anticorpale fino al 56/mo giorno della sperimentazione in corso”. Insomma se oltre che sicuro lo scudo si dimostrerà efficace si potrà cominciare a combattere ad armi pari con la pandemia.

Si tratta di risultati preliminari riferiti alla fase 1-2 di sperimentazione che ha coinvolto 1.077 adulti sani: 35 anni di età media. Risultati attesi in quanto è già partita tra Gran Bretagna e Brasile la sperimentazione di fase III che coinvolge migliaia di persone. Sarah Gilbert, che coordina il progetto del prestigioso ateneo britannico, ha spiegato che “c’è ancora molto lavoro da fare prima che si possa confermare che il nostro vaccino aiuterà a gestire la pandemia di Covid-19, ma questi risultati sono promettenti” e la rivista sottolinea che “ulteriori studi sono necessari per confermare se il vaccino protegga effettivamente dal Covid-19”. Londra, nel frattempo, ha ordinato 90 milioni di dosi di vaccino. Anche l’Italia ha firmato un accorso, lo scorso 13 giugno insieme ad altri paesi, per 400 milioni di dosi.

Lo sviluppo di questo composto, tra i più avanzati, era stato messo a rischio dal calo del numero di contagi ed è per questo che i test sono partiti anche in Brasile dove il coronovirus si è diffuso in modo esponenziale. Secondo il protocollo, la seconda e terza fase di sperimentazione prevede la somministrazione ad un campione molto più ampio, per un totale di circa 10.000 volontari sani. Il campione in questa ultima fase di test comprenderà anche bambini ed anziani. I risultati della fase 3 sull’efficacia del candidato vaccino anti-Covid sono attesi per fine settembre. A quel punto, se tutto andrà bene, si potrà pensare alla produzione di massa e la distribuzione da parte di AstraZeneca. “Serve ancora tempo e prudenza. Ma i primi riscontri scientifici sul vaccino dell’Università di Oxford, il cui vettore virale è fatto a Pomezia e che verrà infialato ad Anagni sono incoraggianti. L’Italia, con Germania, Francia e Olanda, è nel gruppo di testa per questa sperimentazione. Continuiamo ad investire – afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza – sulla ricerca scientifica come chiave per sconfiggere il virus”.

Il candidato vaccino di BionTech e Pfizer – Ma notizie incoraggianti arrivano anche dallo studio di fase I-II su BNT162b1, candidato vaccino di BionTech e Pfizer e, alla luce dei trial in corso, Soumya Swaminathan, scienziata capo dell’Organizzazione mondiale della sanità, ritiene che una diffusa vaccinazione contro il coronavirus potrebbe iniziare a metà del prossimo anno. “Ora abbiamo oltre 20 candidati in studi clinici – ha detto -. Quindi speriamo che un paio di questi funzionino. Sarebbe davvero una grande sfortuna se tutti fallissero”. I dati iniziali dello studio tedesco in corso, in aperto, non randomizzato, non controllato con placebo, che fa parte del programma globale sui vaccini a base di mRna contro Sars-CoV-2 – disponibili online su medRxiv e contemporaneamente sottoposti a peer review scientifica per potenziali pubblicazioni – mostrano che il candidato vaccino induce una forte risposta immunitaria contro il virus. I dati preliminari sono relativi a un totale di 60 adulti sani tra 18 e 55 anni arruolati nello studio. Di questi, 12 soggetti per livello di dose (1 µg, 10 µg, 30 µg e 50 µg; 48 partecipanti in totale) sono stati vaccinati con BNT162b1 il giorno 1 e il giorno 22, mentre altri 12 partecipanti hanno ricevuto una singola iniezione di 60 µg.

Il vaccino ha indotto titoli di anticorpi neutralizzanti elevati e dose-dipendenti e concentrazioni di IgG dopo la seconda dose. Inoltre i risultati iniziali della sperimentazione tedesca dimostrano, per la prima volta per il candidato BNT62b1, un’induzione simultanea di risposte di cellule T CD4 + e CD8 + di alto livello contro Sars-CoV-2. La forza delle risposte delle cellule T variava tra i soggetti. Nel complesso, “i dati hanno suggerito che BNT162b1 potrebbe essere potenzialmente somministrato in modo sicuro, con un profilo di tollerabilità gestibile”, si legge in una nota. Le reazioni locali e gli eventi sistemici dopo l’iniezione del candidato vaccino a tutte le dosi sono stati transitori, generalmente da lievi a moderati, con eventi occasionali di sintomi simil-influenzali e reazioni nel sito di iniezione. Tutti gli eventi avversi si sono risolti spontaneamente e sono stati gestiti con semplici misure. Non sono stati segnalati eventi avversi gravi correlati al vaccino. “È incoraggiante che i dati su BNT162b1 della coorte di studio tedesca siano molto in linea con ciò che abbiamo visto nella coorte di studio degli Stati Uniti. I dati preliminari indicano che il nostro vaccino a base di mRNA è stato in grado di stimolare le risposte degli anticorpi e delle cellule T a livelli di dose notevolmente bassi”, ha dichiarato Özlem Türeci, Cmo e co-fondatore di BionTech.

“Questi risultati provvisori dello studio tedesco, combinati con i dati iniziali dello studio americano, evidenziano il potenziale di questo approccio vaccinale e rappresentano un importante passo avanti nei nostri sforzi di sviluppo per il programma BNT162“, ha affermato Kathrin U. Jansen, Senior Vice President e Head of Vaccine Research and Development Pfizer. “Rimaniamo concentrati nello sviluppo di un vaccino efficace per combattere la pandemia di Covid-19“. Le aziende stanno programmando un trial di sicurezza ed efficacia di Fase IIb/III, che potrà coinvolgere fino a 30.000 partecipanti sani e dovrebbe iniziare alla fine di questo mese.

Il vaccino cinese – È sicuro ed induce una risposta immunitaria (produzione di anticorpi e linfociti T) il vaccino cinese in sviluppo contro il Sars Cov 2 (Ad5-vectored COVID-19 vaccine) testato in una sperimentazione clinica di fase II su oltre 500 individui, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista Lancet. Si tratta di un vaccino basato su un comune virus del raffreddore umano (un adenovirus attenuato e quindi innocuo) che va ad agire sulla proteina Spike del virus SarsCov2. È in corso la fase III di sperimentazione sull’uomo.

Lo studio su The Lancet

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