“La riqualificazione di questo spazio non è credibile: in realtà c’è una mira di profitto da parte dei proprietari che diventa speculazione perché danneggia l’interesse di tante famiglie”. Il signor Ugo è uno degli oltre 700 inquilini del complesso di residenziale di via Tolstoj a Milano. Vive qui da 49 anni e a maggio si è ritrovato nella buca una lettera della proprietà Reale Immobili. Oggetto: valorizzazione complesso Tolstoj. “Milano ha avviato un profondo processo di cambiamento”, si legge nell’incipit della missiva, “il complesso nel quale lei abita non potrà più soddisfare queste necessità e richiederà un intervento di rinnovamento nell’ottica di migliorare la qualità dell’abitare”. Tradotto in pratica: “Vogliono cacciarci via”, spiega il signor Elio, quarant’anni in questa casa mentre mostra con orgoglio gli alloggi e il parco dove sono nate e cresciuti diverse generazioni di cittadini. Dopo le proteste delle scorse settimane, l’amministrazione comunale insieme al Municipio 6 ha incontrato i vertici di Reale Group. L’obiettivo è quello di aprire un tavolo di ascolto “per integrare tutte le parti coinvolte nel progetto”. Il sindaco Giuseppe Sala si dichiara “felice di vedere che Reale Group non farà mancare disponibilità e sensibilità, nell’interesse dell’intera collettività”. La proprietà ha promesso di “prorogare temporaneamente i contratti d’affitto arrivati a naturale scadenza”. Un passo in avanti, ma gli inquilini di via Tolstoj vogliono avere certezze perché “le conseguenze di questo progetto di riqualificazione, se non sarà fermato, le pagheremo noi”.
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