La prima battaglia legale è stata persa. Il 12 luglio un tribunale di Tel Aviv ha respinto il ricorso di Amnesty International e altri contro il ministero della Difesa israeliano in relazione alle autorizzazioni all’esportazione del famigerato spyware “Pegasus” prodotto dall’azienda NSO Group.
Come ricorderanno le lettrici e i lettori di questo blog, “Pegasus” è stato utilizzato da vari governi (tra i quali quelli di Marocco, Arabia Saudita, Messico ed Emirati arabi uniti) per spiare giornalisti, attivisti per i diritti umani e dissidenti.
La novità emersa negli ultimi giorni è l’arrivo di “Pegasus” in Europa. Secondo un’inchiesta realizzata da El Pais e dal Guardian, l’anno scorso il presidente del parlamento regionale della Catalogna, Roger Torrent, è stato spiato da “Pegasus”.
Ricordiamo che il 2019 è stato l’anno del “processo catalano”, in cui Torrent ha testimoniato, terminato con la condanna di nove leader indipendentisti a pene tra i nove e i 13 anni di carcere. Sempre El Pais ha scoperto che è stato spiato anche Ernest Maragall, deputato del parlamento catalano.
Il governo spagnolo sarebbe diventato cliente di Nso Group, dunque? Chi ha negoziato e autorizzato l’acquisto di “Pegasus”? Sarebbe bene che un’inchiesta indipendente e approfondita lo accertasse.