È durata pochi giorni l’avventura di due uomini accusati di aver rubato oltre 300 cimeli appartenenti al campione di Formula 1 Ayrton Senna. Dopo essersi andati per vari giorni nell’abitazione dove era tenuta la merce, i due presunti ladri sono stati bloccati dagli agenti che sono riusciti anche a recuperare parte della refurtiva. “Si è trattato di un’attività che va oltre al valore simbolico – afferma il tenente colonnello Pierantonio Breda, comandante provinciale dei carabinieri di Asti – perché si è sviluppata in collaborazione con il vicinato, che è stato di grande supporto nel segnalare la presenza di un’auto sospetta e di quanto stesse accadendo”.
I cimeli erano stati esposti negli ultimi 16 anni in Italia e in Europa dall’Istituto Ayrton Senna e di norma venivano tenuti in un’abitazione a Isola d’Asti, una seconda casa spesso vuota, dove i due indagati avevano trovato la collezione, dal valore di circa 300mila euro, composta da serie di maglie e giacche autografate dal campione brasiliano, guanti, visiere dei caschi, felpe, cappellini e decine di altri gadget appartenuti al pilota. La casa dove era tenuta la merce, racconta il capitano Alessandro Caprio, comandante della compagnia carabinieri di Canelli, “sarebbe stata svaligiata più di una volta in momenti diversi”. Per questo motivo i carabinieri dell’Astigiano hanno preferito non diramare la notizia del furto riuscendo, così, ad arrestare Danilo Martucci e Davide Robba, di 31 e 32 anni, entrambi con precedenti.
A bordo dell’auto usata dai due uomini, una Peugeot 206 rossa, sono stati trovati alcuni oggetti rubati e arnesi per lo scasso. La successiva perquisizione nella casa di uno dei due indagati ha portato al ritrovamento di buona parte della refurtiva. “L’attività non è finita – aggiunge Caprio – accertamenti sono ancora in corso per appurare se i due avessero agito su commissione anche se, finora, pare che il furto sia stato occasionale e non mirato. Le indagini cercheranno di chiarire questo aspetto”. Chi si dovesse imbattere in vendite di oggetti appartenuti al pilota, ricordano i carabinieri, “lo segnali al 112”.
L’Istituto Ayrton Senna esprime “gratitudine” ai carabinieri per aver arrestato gli autori del furto e per aver recuperato parte dei cimeli del pilota. In una nota l’ufficio stampa italiano dell’istituto che opera in Brasile per i bambini poveri ricorda che i cimeli rubati erano stati esposti “per ricordare il campione brasiliano e raccogliere fondi a scopo benefico per l’Istituto stesso” ricordano. Disponibile online l’elenco delle memorabilia ancora da rinvenire, “nel caso in cui qualcuno si imbattesse in qualcuno di questi oggetti su siti web di aste”.